Quanti coperti in 20 mq?
In locali con una capacità fino a 50 coperti, la cucina deve avere una superficie minima di 20 mq, inclusi gli spazi dedicati al lavaggio. Oltre questa soglia, è necessario aggiungere 0,5 mq per ogni posto a sedere e, per oltre 100 coperti, prevedere unarea separata per il lavaggio delle stoviglie.
Spazio minimo cucina ristorante: quanti coperti in 20 mq?
Aprire un ristorante richiede un’attenta pianificazione, soprattutto per quanto riguarda gli spazi. Una domanda cruciale riguarda la dimensione minima della cucina, elemento fondamentale per garantire efficienza e rispetto delle normative vigenti.
20 mq: un punto di partenza, non un dogma
Spesso si sente dire che 20 mq rappresentano la superficie minima per una cucina professionale. Questa affermazione, pur avendo un fondo di verità, necessita di alcune precisazioni. La normativa italiana, infatti, non fissa un limite preciso in metri quadri, ma si concentra sul rapporto tra superficie della cucina e numero di coperti.
Nello specifico, fino a 50 coperti, la cucina deve avere una superficie minima di 20 mq, includendo gli spazi dedicati al lavaggio. Questo significa che, in realtà, l’area dedicata alla preparazione dei cibi potrebbe essere inferiore, a seconda delle dimensioni dell’area lavaggio.
Oltre i 50 coperti: la regola dello 0,5
Superata la soglia dei 50 coperti, la normativa italiana prevede un aumento della superficie della cucina proporzionale al numero di posti a sedere. In particolare, bisogna aggiungere 0,5 mq per ogni coperto aggiuntivo.
Ad esempio, un ristorante con 60 coperti dovrà prevedere una cucina di almeno 25 mq (20 mq + (10 coperti x 0,5 mq)).
Oltre i 100 coperti: area lavaggio separata
Per i ristoranti con più di 100 coperti, la normativa impone un’ulteriore prescrizione: la presenza di un’area dedicata esclusivamente al lavaggio delle stoviglie. Questa area, separata dalla zona di preparazione dei cibi, deve garantire il rispetto di rigorosi standard igienico-sanitari.
Oltre la normativa: fattori da considerare
È importante sottolineare che i 20 mq, pur rappresentando un riferimento normativo, non costituiscono una garanzia di funzionalità. La dimensione ideale della cucina dipende da molteplici fattori, tra cui:
- Tipologia di cucina: un ristorante gourmet con piatti elaborati richiederà spazi e attrezzature più ampi rispetto a un’attività che propone piatti semplici e veloci.
- Modalità di servizio: il servizio al tavolo richiede spazi di movimento maggiori rispetto a un locale con servizio al banco o take away.
- Numero di addetti in cucina: un team numeroso necessita di spazi adeguati per lavorare in modo efficiente e sicuro.
Conclusioni
In definitiva, la dimensione minima della cucina di un ristorante non è un dato fisso, ma va valutata caso per caso, tenendo conto delle specifiche esigenze dell’attività e del rispetto delle normative vigenti. La consulenza di un professionista del settore può rivelarsi preziosa per progettare una cucina funzionale, sicura e a norma.
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