Quanto rende un affitto breve?

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Nelle principali città italiane, laffitto breve si dimostra più redditizio rispetto allaffitto tradizionale 4+4, anche considerando la cedolare secca al 26%. Questa tendenza si verifica nonostante limposizione fiscale applicata agli affitti brevi, rendendoli una scelta finanziariamente più vantaggiosa nella maggior parte dei contesti urbani, con leccezione di Torino.

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Affitto breve vs. 4+4: un bilancio a confronto nelle città italiane

Il mercato immobiliare italiano è in continua evoluzione, e la scelta tra un affitto tradizionale a lungo termine (4+4) e un affitto breve sta diventando sempre più strategica per i proprietari di immobili. Se fino a qualche anno fa l’affitto 4+4 rappresentava la soluzione maggiormente diffusa, oggi il panorama è profondamente mutato, con l’affitto breve che si propone come una valida, e spesso più remunerativa, alternativa, almeno in alcune realtà urbane.

Numerose analisi di mercato dimostrano che, nelle principali città italiane, l’affitto breve genera profitti superiori rispetto all’affitto tradizionale, persino considerando l’imposizione fiscale applicata. La cedolare secca al 26%, pur incidendo sul guadagno lordo, non riesce a eclissare il vantaggio economico derivante dalla maggiore frequenza di affitti e dalla conseguente ottimizzazione dei ricavi nel corso dell’anno. L’afflusso costante di turisti e viaggiatori d’affari, infatti, garantisce un’occupazione dell’immobile spesso superiore rispetto a quella garantita da un contratto 4+4, compensando ampiamente il costo delle tasse e delle commissioni delle piattaforme di prenotazione online.

Roma, Milano, Firenze, Venezia e Napoli, ad esempio, mostrano una significativa convenienza nell’affitto breve. La domanda elevata e la diversificazione della clientela, che spazia dai turisti individuali alle famiglie e ai gruppi di amici, contribuiscono a massimizzare i profitti. La possibilità di adeguare dinamicamente i prezzi in base alla stagionalità e alla domanda del mercato rappresenta un ulteriore elemento di flessibilità e redditività.

Una nota a parte merita Torino. A differenza delle altre città citate, nella capitale piemontese l’affitto breve non sempre si rivela più conveniente del contratto 4+4. Questa discrepanza potrebbe essere spiegata da diversi fattori, tra cui una minore affluenza turistica rispetto ad altre città italiane, una maggiore offerta di alloggi e, di conseguenza, una maggiore competizione tra i proprietari, che si traduce in prezzi medi più bassi.

In conclusione, l’affitto breve si profila come un’opzione economicamente interessante per i proprietari di immobili nelle principali città italiane, seppur con alcune eccezioni. Tuttavia, è fondamentale considerare diversi aspetti prima di optare per questa soluzione, tra cui la gestione degli affitti (pulizie, manutenzioni, gestione delle prenotazioni), la conoscenza delle normative locali in materia di affitti brevi e la capacità di gestire eventuali problematiche con gli ospiti. Un’attenta valutazione dei costi e dei benefici, considerando il contesto specifico della città e del tipo di immobile, è quindi imprescindibile per una scelta consapevole e profittevole.