Quanto si guadagna con casa vacanza a Roma?

Affittare un appartamento a Roma: un’analisi del guadagno netto da casa vacanza

Roma, città eterna e meta turistica di fama mondiale, rappresenta un mercato particolarmente appetibile per gli affitti brevi. Ma quanto si guadagna realmente gestendo una casa vacanza nella capitale? L’idea di un guadagno passivo allettante è spesso romanticizzata, ma la realtà richiede un’analisi più approfondita che vada oltre i semplici calcoli del fatturato lordo.

Prendiamo come esempio un appartamento di medie dimensioni situato in una zona strategica, ad esempio nei pressi del Vaticano. Ipotizziamo un affitto medio di €200 a notte, con un’occupazione del 23 giorni al mese – una percentuale realistica, considerando la stagionalità e la competitività del mercato romano. In questo scenario, il fatturato lordo mensile ammonterebbe a €4600 (23 notti x €200/notte). Un cifra apparentemente significativa, ma che rappresenta solo il punto di partenza di un calcolo più complesso.

Le spese, infatti, incidono pesantemente sul guadagno netto. Non si tratta solo dell’imposta di soggiorno, che varia a seconda del comune e del periodo, ma anche di una serie di costi ricorrenti e imprevedibili:

• Pulizia professionale: La pulizia approfondita dopo ogni soggiorno è fondamentale per mantenere alti gli standard e garantire recensioni positive. Il costo varia a seconda delle dimensioni dell’appartamento e della frequenza di pulizia, ma si può stimare un costo medio di €50-€80 a soggiorno.

• Manutenzione ordinaria e straordinaria: Riparazioni, sostituzioni di piccoli elettrodomestici, interventi idraulici o elettrici sono costi imprevedibili ma inevitabili. È fondamentale prevedere un fondo di riserva per far fronte a queste eventualità.

• Amministrazione e gestione: Se si delega la gestione degli annunci, delle prenotazioni e della comunicazione con gli ospiti ad una piattaforma o ad un’agenzia, vanno considerate le relative commissioni, che possono variare dal 15% al 25% del fatturato.

• Spese condominiali: Queste variano a seconda del tipo di immobile e includono la quota di riscaldamento, l’acqua, la manutenzione delle parti comuni.

• Tasse: Oltre all’imposta di soggiorno, occorre considerare l’imposta sui redditi derivanti dall’attività di locazione breve, che si configura come un’attività imprenditoriale e richiede pertanto una corretta dichiarazione dei redditi.

Senza considerare costi aggiuntivi come eventuali spese per il marketing o per l’arredo, considerando un costo medio di pulizia di €70 a soggiorno, le spese per la pulizia mensili si aggirerebbero intorno a €1610 (23 soggiorni x €70). A queste vanno aggiunte tutte le altre voci di costo sopra elencate, che possono facilmente raggiungere una quota significativa del fatturato lordo.

In conclusione, sebbene un appartamento a Roma possa generare un fatturato lordo interessante, è fondamentale effettuare una stima accurata delle spese prima di intraprendere questa attività. Solo sottraendo tutte le voci di costo dal fatturato lordo si potrà ottenere una valutazione realistica del guadagno netto e comprendere la reale convenienza dell’investimento. Un’analisi approfondita del mercato, una gestione efficiente e una pianificazione oculata sono quindi essenziali per trasformare l’affitto di una casa vacanza a Roma in un’attività economicamente redditizia.