Perché i parrucchieri non lavorano il lunedì?

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A seguito dellesecuzione pubblica di un barbiere fiorentino, avvenuta un lunedì dopo il suo arresto, i suoi colleghi chiusero le botteghe in segno di rispetto. Questa dimostrazione di solidarietà e lutto collettivo ha dato origine alla tradizione, ancora oggi diffusa, per cui molti parrucchieri scelgono il lunedì come giorno di riposo settimanale.

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Il lunedì del barbiere: una tradizione fiorentina che resiste al tempo

Il profumo di lacca e ammoniaca, il ronzio delle forbici, il chiacchiericcio allegro: l’atmosfera del salone di bellezza è intrisa di rituali e consuetudini, alcune radicate profondamente nella storia. Una di queste, spesso oggetto di curiosità e talvolta di ironia, è la chiusura settimanale di molti saloni di parrucchieri il lunedì. Se per alcuni è semplicemente un giorno dedicato al riposo, per altri rappresenta il lascito di una toccante storia fiorentina, una tradizione silenziosa che continua a sussurrare attraverso i secoli.

La leggenda, tramandata oralmente e poi affinata nel tempo, narra di un barbiere fiorentino, il cui nome si è perso nei meandri della memoria collettiva. L’uomo, arrestato per un crimine di cui non si conoscono i dettagli precisi, fu pubblicamente giustiziato un lunedì. L’esecuzione, drammatica e violenta, sconvolse la comunità dei barbieri fiorentini, una corporazione allora forte e coesa, simile a una grande famiglia.

In segno di profondo lutto e solidarietà per il collega defunto, i suoi colleghi decisero di chiudere le proprie botteghe per l’intera giornata. Questo gesto spontaneo, nato dal dolore e dalla condivisione, si trasformò in una consuetudine, un rito di rispetto e commemorazione che si tramandò di generazione in generazione. Il lunedì, giorno dell’esecuzione, divenne il giorno del ricordo, un giorno di silenzio e di riflessione, lontano dal fragore delle forbici e dal vociare dei clienti.

Non esistono prove documentali certe a supporto di questa storia, né registrazioni ufficiali dell’esecuzione. La mancanza di fonti storiche rende la narrazione un racconto, un’epopea orale che si è sedimentata nella cultura popolare. Eppure, l’eco di questa leggenda spiega, forse più di altre ipotesi, la persistenza della chiusura del lunedì in molti saloni di parrucchieri, non solo a Firenze, ma in diverse regioni d’Italia.

Oggi, il significato originale potrebbe essere sfumato, forse dimenticato da molti. La chiusura del lunedì è diventata, per molti parrucchieri, una semplice scelta strategica: un giorno di riposo per ricaricare le energie, per gestire le consegne, per dedicarsi alla formazione o alla cura degli strumenti di lavoro. Tuttavia, un velo di mistero, un’ombra di storia, aleggia ancora su questo giorno, ricordandoci che anche dietro gesti apparentemente banali, si celano a volte storie intense e profondamente umane, legami di solidarietà che resistono al passare del tempo. Il lunedì del barbiere, dunque, non è solo un giorno di chiusura, ma un silenzioso testamento di una tradizione, un ricordo che, nonostante la mancanza di prove concrete, continua a vivere nell’immaginario collettivo.