Chi affitta su Airbnb paga le tasse?

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Affittare tramite Airbnb prevede unimposta forfettaria del 15% sul guadagno, inferiore al 22% della cedolare secca.
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Airbnb: Tassazione agevolata, ma occhio alle regole!

Affittare casa su Airbnb può essere un’ottima fonte di guadagno, ma è fondamentale conoscere le regole fiscali per evitare spiacevoli sorprese. La domanda che molti si pongono è: chi affitta su Airbnb paga le tasse? La risposta è sì, ma con un regime fiscale spesso più vantaggioso rispetto all’affitto tradizionale.

Il punto cardine della tassazione Airbnb è la possibilità di applicare la cedolare secca, un’imposta sostitutiva dell’IRPEF, con un’aliquota fissa del 21% (non più il 22% come in passato) sui canoni di locazione. Tuttavia, esiste un’ulteriore agevolazione specifica per gli affitti brevi gestiti tramite piattaforme online come Airbnb: la cosiddetta “imposta sostitutiva del 21%”. Questa opzione, seppur nominativamente simile alla cedolare secca standard, prevede un meccanismo di applicazione particolare.

Infatti, le piattaforme come Airbnb operano come sostituti d’imposta, trattenendo direttamente alla fonte un’aliquota del 21% sui redditi generati dagli host. Questa somma viene poi versata direttamente all’Erario, semplificando notevolmente gli adempimenti fiscali per chi affitta. L’host non dovrà quindi dichiarare questi redditi nella sua dichiarazione dei redditi.

È importante sottolineare che questa trattenuta del 21% si applica solo ai redditi derivanti dall’attività di locazione breve, ovvero per un periodo non superiore a 30 giorni per ciascun immobile, e solo se il locatore non affitta più di quattro immobili. Superati questi limiti, si applica la cedolare secca standard del 21% e l’host dovrà provvedere autonomamente al versamento dell’imposta.

Oltre alla tassazione sui canoni di locazione, è fondamentale considerare anche gli obblighi relativi all’imposta di soggiorno, se prevista dal Comune in cui si trova l’immobile. In questo caso, l’host è tenuto a riscuotere l’imposta dagli ospiti e a versarla al Comune secondo le modalità previste. Spesso le piattaforme stesse si occupano della riscossione e del versamento, semplificando ulteriormente la gestione per l’host.

In conclusione, affittare su Airbnb offre un regime fiscale agevolato rispetto all’affitto tradizionale, grazie alla possibilità di applicare la cedolare secca con trattenuta alla fonte da parte delle piattaforme. Tuttavia, è fondamentale conoscere le specifiche normative e i limiti previsti per evitare sanzioni e garantire una corretta gestione fiscale della propria attività di host. Si consiglia di consultare un commercialista per una valutazione personalizzata della propria situazione e per essere sempre aggiornati sulle eventuali modifiche normative.