Come si fa la dichiarazione di inizio attività?

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Per avviare unattività, è necessario presentare la documentazione presso gli uffici del Comune competente per territorio. Dopo aver depositato la richiesta, è necessario attendere lapprovazione, che richiede circa un mese. Solo dopo aver ottenuto il permesso si potranno iniziare i lavori pianificati.

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Dare il via al tuo progetto: la dichiarazione di inizio attività (DIA) spiegata semplice

Avviare un’attività, che sia un piccolo negozio, un’impresa artigiana o un’attività professionale, richiede una serie di passaggi burocratici. Uno dei primi e fondamentali è la presentazione della dichiarazione di inizio attività (DIA), o SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) come viene più correttamente definita oggi in molti casi. Questo documento, indirizzato al Comune di competenza, segna ufficialmente l’inizio del percorso imprenditoriale. Ma come si compila e presenta correttamente? E cosa succede dopo?

In questo articolo, chiariremo i punti principali relativi alla DIA/SCIA, offrendo una guida pratica per chi si appresta ad avviare una nuova attività.

Innanzitutto, è importante distinguere tra DIA e SCIA. Mentre in passato la DIA prevedeva un periodo di attesa per l’approvazione del Comune, la SCIA, introdotta per semplificare le procedure, permette di iniziare l’attività contestualmente alla presentazione della segnalazione. In sostanza, l’ente pubblico si riserva la possibilità di effettuare controlli successivi, ma non blocca l’avvio dell’attività. Tuttavia, la terminologia “DIA” rimane nell’uso comune e spesso i due termini vengono utilizzati in modo intercambiabile. È quindi fondamentale verificare con il proprio Comune quale sia la procedura specifica da seguire e la modulistica da utilizzare.

La presentazione della DIA/SCIA avviene presso gli uffici del Comune territorialmente competenti, ovvero quelli dove l’attività verrà effettivamente svolta. La documentazione richiesta può variare a seconda del tipo di attività, della sua localizzazione e delle normative specifiche comunali. Generalmente, oltre al modulo di segnalazione, è necessario allegare documenti come:

  • Dati anagrafici e codice fiscale del titolare o dei soci;
  • Descrizione dettagliata dell’attività che si intende svolgere;
  • Planimetria dei locali;
  • Documentazione relativa all’agibilità dei locali;
  • Requisiti professionali e/o titoli abilitativi specifici per l’attività (se richiesti);
  • Attestazione del pagamento di eventuali tributi comunali.

È consigliabile contattare preventivamente gli uffici comunali o un professionista (commercialista, consulente) per avere un quadro preciso della documentazione necessaria e per evitare errori o ritardi.

Una volta presentata la DIA/SCIA, nel caso della SCIA, si può iniziare immediatamente l’attività. Nel caso persistano procedure che prevedono la DIA, i tempi di approvazione possono variare a seconda del Comune, ma generalmente si attestano intorno a un mese. Durante questo periodo, il Comune verifica la completezza e la correttezza della documentazione presentata e l’aderenza alle normative vigenti.

Solo dopo l’ottenimento del permesso (nel caso della DIA) o dopo la presentazione della SCIA, si potranno avviare effettivamente i lavori e dare il via all’attività. Ignorare questa procedura può comportare sanzioni e il blocco dell’attività stessa.

In conclusione, la presentazione della DIA/SCIA è un passaggio cruciale per avviare un’attività. Informarsi adeguatamente, preparare la documentazione con cura e rivolgersi a professionisti del settore sono elementi fondamentali per affrontare questo iter burocratico con serenità e avviare la propria impresa con il piede giusto.