Da quando sono obbligatorie le dichiarazioni di conformità?

L’obbligo di dichiarazione di conformità nell’edilizia italiana

La dichiarazione di conformità alle regole dell’arte è un documento obbligatorio che attesta la corrispondenza delle opere edilizie ai requisiti tecnico-costruttivi stabiliti dalla legge. La sua introduzione nel panorama legislativo italiano risale al 1990 con l’emanazione della Legge n. 46 del 5 marzo.

Questa normativa stabilisce che tutti gli interventi edilizi soggetti a concessione o autorizzazione edilizia devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità rilasciata dal direttore dei lavori. Successivamente, nel 1992, il Decreto Ministeriale 20 febbraio ha fornito un modello ufficiale per la sua compilazione.

La dichiarazione di conformità deve contenere informazioni dettagliate sull’opera eseguita, come i materiali utilizzati, le tecniche costruttive impiegate e le verifiche effettuate. Serve a garantire che l’edificio sia stato realizzato in conformità con le norme e i regolamenti vigenti, assicurando così la sicurezza e l’abitabilità dell’immobile.

Negli anni successivi, la dichiarazione di conformità è diventata un elemento cruciale nella certificazione di opere edili. Consente infatti di dimostrare la corretta esecuzione dei lavori e di ottenere l’abitabilità o agibilità degli edifici. In caso di assenza di tale dichiarazione, l’opera edilizia non può essere considerata completa e potrebbe essere soggetta a sanzioni.

L’obbligatorietà della dichiarazione di conformità ha contribuito a migliorare la qualità delle costruzioni e a garantire il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza. Ha inoltre semplificato le procedure di collaudo e di rilascio dei certificati di abitabilità, rendendo più rapido e trasparente il processo di edificazione.