Quando i parenti non devono pagare RSA?

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Per anziani ultra 65enni, non autosufficienti e con grave disabilità, lISEE dellassistito determina laccesso allRSA. In questi casi, i familiari non sono tenuti a contribuire alle spese, che sono a carico dellente pubblico.

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Quando la RSA non è un peso per la famiglia: il ruolo dell’ISEE e l’intervento pubblico

La necessità di un ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) rappresenta spesso un momento delicato e gravoso per le famiglie. Oltre all’aspetto emotivo legato alla salute e al benessere di un caro anziano, si aggiunge la preoccupazione economica per i costi elevati di questa assistenza specializzata. Tuttavia, è importante sapere che esistono circostanze precise in cui i familiari non sono tenuti a farsi carico delle spese della RSA, con l’onere che ricade sull’ente pubblico.

Il principio cardine su cui si basa questa agevolazione è la condizione di non autosufficienza e grave disabilità dell’anziano, unitamente al superamento dei 65 anni di età. Ma non basta l’età e la condizione di salute: un ruolo determinante lo gioca l’ISEE dell’assistito. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, infatti, funge da bussola per orientare l’intervento pubblico.

In sostanza, se l’ISEE dell’anziano rientra in determinati limiti stabiliti dalla normativa regionale o locale, le spese per la RSA non gravano sui suoi familiari. In questi casi, la retta viene coperta, in tutto o in parte, dall’ente pubblico competente, che può essere il Comune, la Regione o l’Azienda Sanitaria Locale (ASL). È fondamentale sottolineare che i limiti ISEE e le modalità di accesso variano da regione a regione, rendendo cruciale informarsi presso i servizi sociali del proprio territorio.

Perché questa distinzione?

La ratio di questa disposizione risiede nella volontà di tutelare i soggetti più vulnerabili, evitando che la necessità di un ricovero in RSA diventi un fardello insostenibile per le loro famiglie. Si riconosce che una persona non autosufficiente con risorse economiche limitate ha diritto a un sostegno pubblico per garantire la propria dignità e il proprio benessere.

Cosa fare concretamente?

Se ci si trova nella situazione di dover affrontare un ricovero in RSA per un anziano non autosufficiente, è fondamentale:

  • Informarsi presso i servizi sociali del proprio Comune: Lì si potranno ottenere informazioni dettagliate sui requisiti di accesso, sui limiti ISEE e sulla documentazione necessaria per presentare la domanda di contributo.
  • Calcolare l’ISEE dell’anziano: Questa operazione può essere svolta gratuitamente presso i CAF (Centri di Assistenza Fiscale) o direttamente online sul sito dell’INPS.
  • Presentare la domanda di accesso ai contributi: Seguendo le indicazioni fornite dai servizi sociali, si potrà compilare e presentare la domanda completa di tutta la documentazione richiesta.

In conclusione, la RSA non deve necessariamente rappresentare un incubo economico per la famiglia. L’esistenza di agevolazioni basate sull’ISEE e sulla condizione di non autosufficienza offre un’importante tutela, garantendo che l’intervento pubblico si faccia carico delle spese in determinate circostanze. L’informazione e la tempestività nell’attivazione delle procedure sono, in questi casi, le migliori armi per affrontare una situazione complessa con maggiore serenità.