Chi è il doppiatore italiano di Brad Pitt?
Loris Loddi ha sostituito Sandro Acerbo nel doppiaggio italiano di Brad Pitt per il film Troy. Questa è lunica pellicola in cui Pitt non ha la voce di Acerbo, scelta inusuale dovuta al regista Wolfgang Petersen.
L’Insolita Voce di Achille: Quando Loris Loddi Prese il Posto di Sandro Acerbo nel Doppiaggio di Brad Pitt
Brad Pitt, icona hollywoodiana, volto scolpito e talento innegabile, è immediatamente riconoscibile tanto quanto la sua voce italiana. Per anni, quella voce profonda, roca e inconfondibile che ha accompagnato le sue performance è stata quella di Sandro Acerbo, un legame quasi indissolubile costruito attraverso decine di film. Ma c’è un’eccezione, un’anomalia nella storia del doppiaggio italiano di Pitt, un capitolo spesso dimenticato ma degno di nota: Troy.
Nel kolossal epico del 2004, incentrato sull’assedio di Troia, Brad Pitt interpreta l’eroico e impulsivo Achille. La scelta di affidare a Loris Loddi il doppiaggio del divo americano in questo specifico film rappresenta un’inusualità che solleva ancora oggi qualche interrogativo tra gli appassionati di doppiaggio.
Sandro Acerbo aveva già prestato la sua voce a Pitt in film come “Seven”, “Fight Club”, “Snatch – Lo strappo” e “Ocean’s Eleven”, cementando un’associazione forte e riconosciuta dal pubblico italiano. La decisione di sostituirlo con Loddi, per un unico film, desta quindi curiosità.
Le ragioni dietro questa scelta rimangono avvolte in un alone di mistero. La spiegazione più accreditata è che il regista Wolfgang Petersen avesse in mente una specifica tonalità e interpretazione vocale per il personaggio di Achille, una voce che si discostava dalle precedenti interpretazioni di Acerbo e che, secondo lui, Loddi poteva rendere meglio.
Loris Loddi, doppiatore di grande esperienza con una carriera costellata di personaggi iconici (basti pensare a Keanu Reeves in “Matrix”), ha affrontato la sfida con professionalità. La sua voce, pur mantenendo una certa virilità, si discosta leggermente da quella di Acerbo, conferendo ad Achille un’aura leggermente diversa, forse più giovane e idealizzata.
Tuttavia, la sostituzione è stata accolta con reazioni contrastanti. Alcuni spettatori hanno apprezzato la freschezza e l’energia che Loddi ha apportato al personaggio, mentre altri hanno lamentato la perdita della familiarità e dell’associazione consolidata con la voce di Acerbo.
Al di là delle preferenze personali, l’esperienza di Troy rimane un esempio interessante di come le scelte di regia e le esigenze artistiche possano talvolta prevalere sulle consuetudini nel mondo del doppiaggio. È un promemoria che anche le associazioni vocali più forti possono subire variazioni, offrendo una nuova interpretazione di un personaggio iconico, seppur per una sola volta. E, in definitiva, sottolinea la versatilità e l’abilità dei doppiatori italiani, capaci di adattarsi alle diverse esigenze e di dare voce, letteralmente, alle star di Hollywood.
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