Che latte devono bere i bambini?

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Dopo il primo anno, il latte vaccino è consigliato. Le bevande per bambini, precedentemente note come latte di crescita, non sono raccomandate dallOMS (2023). Il latte vaccino rappresenta unopzione nutrizionale adeguata per i bambini oltre lanno di età.

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Latte per bambini: oltre il primo anno, un’analisi critica delle scelte

La scelta del latte per i bambini oltre il primo anno di vita è un tema che suscita spesso dubbi e perplessità tra i genitori. Tradizionali consigli, legati a pratiche ormai superate, si scontrano con le più recenti indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nel 2023 ha ribadito la sua posizione critica nei confronti delle cosiddette “bevande per l’infanzia”, un tempo commercializzate come “latte di crescita”. Ma qual è, allora, la scelta migliore?

In sintesi, dopo il compimento del primo anno di vita, il latte vaccino intero rappresenta, secondo le attuali raccomandazioni scientifiche, un’opzione nutrizionale adeguata per la maggior parte dei bambini. La sua composizione, ricca di calcio, proteine e grassi, contribuisce a sostenere la crescita e lo sviluppo del bambino. Il contenuto di grassi, in particolare, è essenziale per un corretto sviluppo del sistema nervoso. Ricordiamo che si tratta di latte vaccino intero, non scremato o parzialmente scremato, al fine di garantire un apporto calorico e nutrizionale adeguato alle esigenze energetiche di un bambino in fase di crescita.

L’OMS, però, non si limita a consigliare il latte vaccino, ma sottolinea anche l’importanza di una dieta equilibrata e diversificata, che includa una varietà di alimenti come frutta, verdura, cereali, legumi e proteine di origine animale e vegetale. Il latte vaccino, dunque, non deve essere considerato l’unico pilastro dell’alimentazione del bambino, ma un elemento importante all’interno di un quadro più ampio.

La critica esplicita dell’OMS alle “bevande per l’infanzia” si basa sulla considerazione che questi prodotti, spesso arricchiti con vitamine e minerali, non apportano benefici significativi rispetto al latte vaccino e possono addirittura indurre a un consumo eccessivo di zuccheri aggiunti. Inoltre, la loro commercializzazione può generare confusione e creare false aspettative sulle loro proprietà nutritive, distraendo dall’importanza di una dieta completa e varia.

È fondamentale, però, sottolineare che ogni bambino è diverso e che le esigenze nutrizionali possono variare in base a fattori individuali. In presenza di allergie, intolleranze o particolari condizioni di salute, è sempre opportuno consultare il pediatra per una valutazione personalizzata e una definizione del piano alimentare più appropriato. Il pediatra saprà guidare i genitori verso le scelte più idonee, tenendo conto dello sviluppo e delle necessità specifiche del piccolo.

In conclusione, mentre le “bevande per l’infanzia” sono da considerarsi superate, il latte vaccino intero rappresenta una valida opzione per la nutrizione dei bambini oltre l’anno di età, purché inserito all’interno di una dieta sana e variegata. La consulenza del pediatra rimane fondamentale per un approccio personalizzato e consapevole alla nutrizione del bambino.