Come faccio a capire se ho le coliche?
Il pianto inconsolabile, intenso e prolungato del neonato, unito a viso rosso, addome teso, braccia rigide e gambe rannicchiate, suggerisce la presenza di coliche. Questi sintomi, se ricorrenti e intensi, necessitano di una valutazione medica.
Decifrare il pianto del neonato: come riconoscere le coliche infantili
Il pianto di un neonato è il suo principale mezzo di comunicazione. Esprime fame, sonno, bisogno di coccole e, a volte, disagio fisico. Distinguere tra un pianto “normale” e quello causato dalle coliche può essere un compito arduo, soprattutto per i neogenitori. Questo articolo offre una guida per interpretare i segnali del bambino e capire se il pianto insistente potrebbe essere dovuto alle coliche infantili.
Le coliche, un disturbo benigno ma spesso fonte di grande stress per la famiglia, si manifestano tipicamente con un pianto inconsolabile, intenso e prolungato. Non si tratta di un semplice capriccio, ma di un vero e proprio malessere che il piccolo non riesce a esprimere diversamente. Oltre al pianto disperato, ci sono altri segnali che, combinati, suggeriscono la possibile presenza di coliche:
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Intensità e durata: Il pianto colico è generalmente più forte e acuto rispetto al pianto normale, e può durare diverse ore, spesso nello stesso momento della giornata, soprattutto nel tardo pomeriggio o in serata. Si parla della “regola del 3”: pianto per almeno 3 ore al giorno, per almeno 3 giorni a settimana, per almeno 3 settimane.
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Manifestazioni fisiche: Oltre al pianto, il bambino potrebbe presentare altri sintomi come viso arrossato o paonazzo, pugni chiusi, addome teso e duro al tatto, gambe rannicchiate sul pancino, e irrigidimento degli arti. Queste manifestazioni sono dovute al disagio addominale che il piccolo sta vivendo.
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Inconsolabilità: Un aspetto caratteristico delle coliche è l’inconsolabilità del neonato. Cullare, allattare, cambiare il pannolino, offrire il ciuccio: nessun tentativo di conforto sembra sortire effetto. Il pianto persiste, lasciando i genitori con un senso di impotenza e frustrazione.
È fondamentale sottolineare che, sebbene questi sintomi siano indicativi, non costituiscono una diagnosi certa. Se il pianto del bambino è ricorrente, intenso e accompagnato dai segnali descritti, è indispensabile consultare il pediatra. Il medico, dopo un’accurata valutazione, escluderà altre possibili cause del pianto, come infezioni, allergie o reflusso gastroesofageo, e fornirà indicazioni e supporto per affrontare al meglio le coliche e rassicurare i genitori.
Infine, è importante ricordare che le coliche sono un fenomeno transitorio. Generalmente si risolvono spontaneamente entro i primi mesi di vita, senza lasciare conseguenze. Pazienza, comprensione e il supporto del pediatra sono gli strumenti più preziosi per affrontare questo periodo delicato e accompagnare il bambino nella sua crescita.
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