Come si fa a sentire un nodulo al seno?

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Durante lautopalpazione del seno, il nodulo generalmente non genera dolore, ma può essere percepito al tatto.

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Come individuare un nodulo al seno tramite l’autopalpazione

L’autopalpazione del seno è un esame che consente alle donne di rilevare eventuali cambiamenti o noduli sospetti nel seno. Sebbene non sostituisca una mammografia o un’ecografia, può essere un modo efficace per familiarizzare con il proprio seno e individuare eventuali anomalie.

Durante l’autopalpazione, è importante prestare attenzione a eventuali noduli o ispessimenti che si discostano dalla consistenza e dalla forma abituali del seno. Generalmente, i noduli benigni sono morbidi e mobili, mentre quelli maligni tendono ad essere duri e fissi.

Tuttavia, è importante notare che non tutti i noduli sono dolorosi. Un nodulo al seno può essere non doloroso e non presentare altri sintomi. Ecco come procedere per individuare un nodulo al seno durante l’autopalpazione:

  • Scegli il momento giusto: È meglio eseguire l’autopalpazione pochi giorni dopo il ciclo mestruale, quando il seno è meno teso e gonfio.
  • Posizionati davanti allo specchio: Solleva il braccio sinistro sopra la testa e usa la mano destra per esaminare il seno sinistro con movimenti circolari. Ripeti il procedimento con l’altro seno.
  • Cerca noduli: Presta attenzione a eventuali noduli, ispessimenti o cambiamenti nel seno.
  • Usa diversi tipi di pressione: Premi delicatamente con le dita piane per rilevare eventuali noduli superficiali. Usa una pressione più profonda con le punte delle dita per individuare noduli più profondi.
  • Esamina l’area dell’ascella: Non dimenticare di esaminare l’area dell’ascella, dove i noduli linfatici possono essere ingrossati in caso di cancro al seno.
  • Controlla regolarmente: L’autopalpazione del seno dovrebbe essere eseguita regolarmente, almeno una volta al mese.

Se individui un nodulo o un cambiamento nel seno, è importante consultare immediatamente un medico per ulteriori accertamenti. Il medico eseguirà una visita clinica e potrebbe raccomandare ulteriori esami, come una mammografia o un’ecografia, per confermare o escludere la presenza di un problema sottostante.