Cosa succede se prendo la Listeria in gravidanza?

Listeriosi in Gravidanza: Un Rischio Silenzioso e le Sue Gravi Conseguenze

La gravidanza, un periodo di straordinaria trasformazione e attesa, porta con sé anche una maggiore vulnerabilità alle infezioni. Tra queste, la listeriosi, causata dal batterio Listeria monocytogenes, rappresenta una minaccia silenziosa e potenzialmente devastante per la salute della madre e del bambino.

Solitamente, il sistema immunitario di una persona sana è in grado di combattere efficacemente l’infezione da Listeria, spesso senza nemmeno manifestare sintomi. Tuttavia, durante la gravidanza, il sistema immunitario subisce delle modifiche fisiologiche per proteggere il feto, rendendo la donna incinta significativamente più suscettibile alla listeriosi.

Un’infezione subdola: sintomi sfumati o assenti

Uno degli aspetti più insidiosi della listeriosi in gravidanza è la possibilità di presentarsi in forma asintomatica o con sintomi lievi e facilmente confondibili con un comune malessere. La gestante potrebbe avvertire solo febbricola, dolori muscolari, mal di testa o lievi disturbi gastrointestinali. Questa natura vaga dei sintomi spesso ritarda la diagnosi e il trattamento, aumentando il rischio di gravi complicazioni.

Il pericolo per il feto: conseguenze potenzialmente fatali

Anche in assenza di sintomi significativi nella madre, la Listeria può attraversare la placenta e infettare il feto. Le conseguenze di questa infezione intrauterina possono essere tragiche:

• Aborto spontaneo: L’infezione può portare all’interruzione della gravidanza, soprattutto nei primi mesi.
• Morte fetale intrauterina: Nei casi più gravi, l’infezione può causare la morte del feto all’interno dell’utero.
• Parto prematuro: La listeriosi può innescare un parto pretermine, con le relative complicazioni associate alla nascita anticipata.
• Infezione neonatale (Listeriosi neonatale): Se il bambino sopravvive al parto, può nascere con una grave infezione, la listeriosi neonatale, che può manifestarsi con sepsi (infezione del sangue), meningite (infezione delle meningi), o polmonite. Questa condizione richiede un trattamento antibiotico immediato e può lasciare conseguenze permanenti.

Prevenzione: l’arma più efficace

Data la gravità delle potenziali conseguenze, la prevenzione della listeriosi in gravidanza è fondamentale. È essenziale seguire scrupolosamente le raccomandazioni igieniche alimentari, che includono:

• Evitare il consumo di:
  • Latte non pastorizzato e formaggi a pasta molle (es. brie, camembert, gorgonzola) se non si ha la certezza che siano stati prodotti con latte pastorizzato.
  • Paté e carni spalmabili refrigerate.
  • Pesce affumicato refrigerato.
  • Carni crude o poco cotte.
  • Hot dog e carni lavorate (salumi) non riscaldate accuratamente.
  • Germogli crudi.
• Lavare accuratamente:
  • Frutta e verdura prima del consumo.
  • Le mani prima di maneggiare il cibo e dopo aver toccato carne cruda.
• Cucinare a temperature adeguate:
  • La carne e il pollame devono essere cotti fino al raggiungimento di una temperatura interna di sicurezza.
• Prestare attenzione alla conservazione degli alimenti:
  • Conservare gli alimenti refrigerati alla temperatura corretta (4°C o inferiore).
  • Consumare gli alimenti deperibili entro la data di scadenza.
  • Evitare la contaminazione incrociata tra cibi cotti e crudi.

Conclusione: la consapevolezza salva la vita

La listeriosi in gravidanza rappresenta un rischio serio e da non sottovalutare. La consapevolezza del pericolo, unita al rispetto delle norme igieniche alimentari, è la chiave per proteggere la salute della madre e del bambino. In caso di sospetto, è fondamentale consultare immediatamente il medico, che potrà valutare la situazione e, se necessario, intraprendere un trattamento antibiotico tempestivo. Nonostante le possibili complicazioni, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono migliorare significativamente le prospettive per la madre e il bambino.