I neonati sentono la mancanza della mamma?

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La separazione dalla madre genera nei neonati una crescente consapevolezza della sua assenza, causando angoscia. Questa reazione si intensifica se un estraneo è presente durante lallontanamento materno, aumentando il disagio del piccolo.

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L’assenza materna: un mare in tempesta per il piccolo navigatore

La dolcezza del primo sorriso, il profumo inebriante della pelle materna, il ritmo calmante del battito cardiaco vicino… per un neonato, la madre rappresenta il mondo, il porto sicuro in una realtà ancora sconcertante e nuova. Ma cosa accade quando questo faro di sicurezza si spegne, anche solo per un breve lasso di tempo? La risposta, per quanto possa sembrare scontata, è complessa e merita un’analisi approfondita. Non si tratta semplicemente di un pianto, di un capriccio passeggero. La separazione dalla madre, per un neonato, genera un’esperienza profondamente significativa, che innesca una crescente consapevolezza dell’assenza e, di conseguenza, una risposta emotiva spesso intensa.

L’angoscia provata dal bambino non è una semplice manifestazione di disagio fisico, come la fame o il sonno disturbato. È qualcosa di più profondo, un’esperienza che tocca la sfera emotiva e relazionale, ancora in fase di sviluppo ma già fortemente radicata. Questa risposta, di intensità variabile a seconda della personalità del bambino e dalla durata della separazione, si manifesta attraverso un pianto inconsolabile, irrequietezza, difficoltà nell’addormentarsi e, in alcuni casi, persino alterazioni del ritmo sonno-veglia.

Un fattore determinante nell’intensificazione di questo disagio è la presenza di un estraneo durante l’allontanamento materno. La figura estranea, pur potendo offrire conforto fisico, non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla madre. Anzi, la sua presenza può paradossalmente amplificare il senso di smarrimento e di insicurezza del neonato, rendendo la separazione ancora più dolorosa. Questo perché il piccolo non solo percepisce la mancanza della madre, ma anche l’incapacità di quell’altra figura di offrire la stessa rassicurazione e il medesimo legame di fiducia.

È fondamentale comprendere che questa reazione non è indice di una debolezza del bambino, ma piuttosto una testimonianza della forza del legame di attaccamento che si è instaurato con la madre. Questo legame, fondamentale per lo sviluppo psico-emotivo del piccolo, si costruisce sulla base della sicurezza, della prevedibilità e della costanza della presenza materna. La separazione, quindi, rappresenta una rottura di questo equilibrio, una minaccia percepita alla sopravvivenza stessa, sia fisica che emotiva.

In conclusione, la separazione dalla madre, per un neonato, è ben lungi dall’essere un evento banale. È un’esperienza che mette alla prova la sua capacità di regolazione emotiva e che sottolinea l’importanza assoluta del ruolo materno nel primo anno di vita. Comprendere questa realtà ci permette di affrontare le separazioni con maggiore consapevolezza, cercando di minimizzare l’impatto negativo e di sostenere al meglio il piccolo nella sua navigazione attraverso il mare in tempesta dell’assenza materna.