Quando il neonato sente la mancanza della mamma?

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La percezione di assenza materna emerge tipicamente intorno agli 8 mesi, accentuandosi tra i 10 e i 18 mesi. Questa reazione si innesca in contesti di separazione dai genitori o figure di riferimento, specialmente fuori dallambiente domestico, generando sensazioni di insicurezza e vulnerabilità nel bambino.

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L’eco della Mamma: Quando un Neonato Inizia a Sentire la Sua Assenza

Per nove mesi, il neonato vive immerso in un mondo ovattato, un’estensione del corpo materno. La voce, il battito cardiaco, il movimento: tutto è conforto, sicurezza, presenza costante. Ma quando inizia realmente a comprendere l’assenza di questa figura così fondamentale, la mamma?

La risposta non è immediata, e varia da bambino a bambino. Tuttavia, la scienza ci indica un arco temporale ben preciso in cui questa consapevolezza inizia a farsi strada: attorno agli otto mesi di vita. È in questo periodo che il piccolo inizia a sviluppare una maggiore comprensione della permanenza dell’oggetto, ovvero la capacità di capire che un oggetto o una persona esistono anche quando non li vede.

Questo processo, però, non è improvviso. La percezione dell’assenza materna si intensifica gradualmente, raggiungendo il suo apice tra i dieci e i diciotto mesi. In questo lasso di tempo, il bambino sperimenta una vera e propria ansia da separazione.

Questa reazione non è casuale. Coincide con un momento cruciale nello sviluppo infantile: l’inizio dell’esplorazione autonoma. Il bambino, desideroso di scoprire il mondo che lo circonda, comincia a muovere i primi passi, ad allontanarsi dal grembo materno. Ma questa indipendenza nascente porta con sé anche una profonda vulnerabilità.

L’assenza della mamma, o della figura di riferimento principale, si traduce in un senso di insicurezza palpabile. Il bambino si sente perso, spaventato in un ambiente che percepisce come minaccioso. Questa sensazione è particolarmente accentuata quando la separazione avviene al di fuori del contesto familiare, in un luogo sconosciuto o con persone estranee.

Ecco perché è fondamentale comprendere che l’ansia da separazione non è un capriccio, ma una risposta emotiva profonda e legittima. Il bambino non sta “facendo i dispetti”; sta comunicando la sua paura, la sua necessità di sicurezza e protezione.

Come gestire allora questa fase delicata? La risposta risiede nella gradualità e nella rassicurazione. Introdurre separazioni brevi e ripetute, creando rituali di addio e benvenuto, può aiutare il bambino ad abituarsi all’idea che la mamma, pur non essendo sempre presente fisicamente, tornerà.

Offrire un oggetto transizionale, come un peluche o una copertina, può fornire un senso di conforto e familiarità durante l’assenza. Soprattutto, è essenziale rispondere con calma e comprensione alle manifestazioni di ansia del bambino, validando le sue emozioni e offrendo un abbraccio rassicurante.

Comprendere che il neonato inizia a sentire la mancanza della mamma in un preciso momento evolutivo ci permette di affrontare questa fase con maggiore consapevolezza e sensibilità, contribuendo a costruire un legame affettivo solido e sicuro, fondamentale per la sua crescita emotiva e psicologica. In definitiva, è l’amorevolezza e la presenza attenta che permettono al bambino di navigare le acque, a volte tempestose, della separazione, imparando a fidarsi del mondo e di se stesso.