Quanti kg si prendono in allattamento?

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Laumento di peso durante lallattamento spesso supera i 9-12 kg consigliati, a causa di errate convinzioni sulla necessità di mangiare di più per produrre latte e soddisfare ogni desiderio. Questo porta ad un eccessivo incremento ponderale.

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Il peso in più dopo il parto: un’analisi dell’aumento ponderale durante l’allattamento

L’allattamento al seno, un’esperienza meravigliosa e fondamentale per la crescita del neonato, è spesso associato ad un aumento di peso che, per molte neomamme, si rivela superiore alle aspettative e alle raccomandazioni mediche. Mentre la gioia di nutrire il proprio bambino prevale su ogni altro aspetto, è importante affrontare con consapevolezza la questione dell’aumento ponderale durante questa delicata fase.

Spesso si sente dire che per produrre latte in abbondanza sia necessario aumentare significativamente l’apporto calorico, alimentando la convinzione che ogni desiderio gastronomico debba essere soddisfatto. Questa credenza, pur partendo da un’intenzione positiva, contribuisce a un eccessivo incremento ponderale che spesso va ben oltre i 9-12 kg ritenuti fisiologici post-parto. In realtà, l’organismo materno, già sottoposto a notevoli cambiamenti ormonali e fisici, non necessita di un surplus calorico così elevato come si tende a credere.

L’aumento del fabbisogno energetico durante l’allattamento è reale, ma di entità inferiore a quanto comunemente si pensa. Si stima che l’incremento calorico necessario sia compreso tra le 300 e le 500 calorie al giorno, un valore che può essere facilmente raggiunto con una dieta equilibrata e varia, senza ricorrere a eccessi alimentari. L’attenzione dovrebbe focalizzarsi sulla qualità del cibo, privilegiando alimenti ricchi di nutrienti essenziali, come proteine, vitamine e minerali, piuttosto che sulla quantità.

Un’alimentazione scorretta durante l’allattamento, oltre ad incrementare il peso in modo significativo, può comportare altri problemi per la salute della madre, come difficoltà digestive, gonfiore, ritenzione idrica e, nel lungo termine, un aumentato rischio di malattie croniche.

È fondamentale, quindi, che le neomamme siano adeguatamente informate e supportate da professionisti sanitari. Il dialogo con il ginecologo o con un nutrizionista esperto in alimentazione durante l’allattamento è imprescindibile per definire un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle esigenze individuali e consenta di soddisfare il fabbisogno nutrizionale sia della madre che del bambino, senza compromettere la salute e il benessere a lungo termine.

Infine, è importante ricordare che l’allattamento è un’esperienza soggettiva: ogni donna ha un proprio metabolismo e un proprio percorso. L’obiettivo non deve essere quello di raggiungere un peso ideale immediatamente dopo il parto, ma di prendersi cura di sé e del proprio bambino con un’alimentazione consapevole e un approccio equilibrato al proprio corpo, evitando pressioni esterne e concentrandosi sul raggiungimento di un benessere psicofisico duraturo.