Quanto costa stare in casa famiglia?

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Il corrispettivo equo a carico delle famiglie per laccoglienza in casa famiglia varia tra 100 e 120 euro giornalieri. Tuttavia, le case famiglia ricevono una tariffa inferiore, tra 60 e 80 euro al giorno, corrispondente a circa 1.800-2.400 euro mensili. Limporto effettivo viene stabilito dai singoli Comuni attraverso delibere specifiche.

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Il Costo Nascosto dell’Accoglienza: Un’Analisi del Sistema Casa Famiglia in Italia

Il tema dell’accoglienza in casa famiglia, spesso percepito come una soluzione umana e familiare per persone fragili, nasconde una complessità economica non sempre chiara al pubblico. La questione del costo, in particolare, è un nodo cruciale che merita un’analisi approfondita, andando oltre la semplice indicazione di una forbice numerica. Dichiarare che il corrispettivo giornaliero si colloca tra i 100 e i 120 euro per le famiglie, e tra i 60 e gli 80 euro per le strutture, rappresenta solo la punta dell’iceberg.

La discrepanza tra quanto versano le famiglie e quanto ricevono le case famiglia evidenzia un primo punto critico: il significativo divario di risorse. Questo scarto, che può raggiungere anche 40-60 euro al giorno a persona, rappresenta non solo un margine di profitto per la struttura (che, tuttavia, in molti casi è utilizzato per coprire spese generali e investimenti in personale qualificato), ma soprattutto mette in luce il ruolo chiave svolto dai comuni nella gestione economica del sistema. Infatti, la forbice di 1800-2400 euro mensili indicata come corrispettivo erogato ai gestori, stabilita mediante delibere comunali, evidenzia una profonda variabilità territoriale.

Questa variabilità, legata a fattori quali la disponibilità di fondi pubblici, le politiche sociali locali e la complessità dei casi accolti, crea un’iniquità di fondo. Un comune più ricco potrà offrire tariffe più elevate, garantendo un servizio di migliore qualità e una retribuzione più adeguata agli operatori. Al contrario, un comune con risorse limitate potrebbe dover ricorrere a tariffe inferiori, compromettendo la sostenibilità economica delle strutture e, di conseguenza, la qualità dell’accoglienza.

Inoltre, la cifra di 100-120 euro al giorno a carico delle famiglie, seppur indicativa, non considera le differenze individuali. Il contributo richiesto potrà variare in base al reddito familiare, alla complessità del caso e alla disponibilità di servizi aggiuntivi richiesti. Un’analisi più completa dovrebbe includere anche i costi indiretti, come le spese di viaggio per le visite, l’acquisto di beni di prima necessità per la persona accolta non coperti dalla struttura, o ancora l’eventuale necessità di integrare l’assistenza fornita.

In conclusione, definire il “costo” di una casa famiglia si rivela un’operazione complessa, che necessita di un approccio multidimensionale. Andare oltre le cifre grezze, esplorando il ruolo dei comuni, le differenze territoriali e le variabili individuali, è fondamentale per comprendere a pieno le sfide e le criticità di questo delicato settore, garantendo un’accoglienza dignitosa e sostenibile per chi ne ha bisogno. Una maggiore trasparenza e una standardizzazione delle procedure di finanziamento potrebbero contribuire a creare un sistema più equo ed efficiente.