Quanto si paga per mettere una canzone su Spotify?

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Per pubblicare una canzone su Spotify gratuitamente si percepisce l85% delle royalty. Per il 100% è necessario pagare 10 dollari per singolo, 20 per EP e 45 per un album.
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Spotify: Il prezzo della visibilità. Quanto costa davvero pubblicare la tua musica?

Spotify, colosso indiscusso dello streaming musicale, rappresenta per molti artisti un trampolino di lancio verso il successo. Ma a che prezzo? La domanda che tormenta numerosi musicisti, aspiranti e affermati, è: quanto costa davvero pubblicare la propria musica sulla piattaforma? La risposta, come spesso accade, non è semplice e si articola su diversi livelli.

La buona notizia è che pubblicare la propria musica su Spotify è tecnicamente possibile gratuitamente. Utilizzando un distributore digitale, servizio ormai imprescindibile per la maggior parte degli artisti indipendenti, si può caricare la propria musica senza costi iniziali. Tuttavia, questo “gratuito” nasconde una sfumatura cruciale: le royalty percepite. In questo scenario, l’artista incassa l’85% dei ricavi generati dallo streaming della sua traccia. Il restante 15% va a coprire i costi di gestione, marketing e infrastruttura del distributore, una percentuale che, seppur apparentemente elevata, è in linea con la media del settore.

Ma per chi desidera il controllo completo sulle proprie royalty, puntando al 100% degli introiti, Spotify non offre un percorso gratuito. Qui entrano in gioco i costi di distribuzione “premium”, o “a pagamento”, che variano a seconda del formato scelto:

  • Singolo: 10 dollari. Un investimento relativamente basso per massimizzare i guadagni da una singola traccia, ideale per lanciare un singolo di punta o anticipare un progetto più ampio.

  • EP (Extended Play): 20 dollari. Un’opzione conveniente per chi desidera pubblicare un mini-album, con un costo proporzionato al numero di tracce contenute. Rappresenta una valida alternativa per testare il mercato prima del lancio di un album completo.

  • Album: 45 dollari. La quota più elevata, ma che si rivela strategica per artisti che intendono pubblicare un lavoro completo e articolato. L’investimento maggiore potrebbe essere giustificato dai potenziali maggiori guadagni derivanti da un catalogo più ampio.

È importante sottolineare che questi costi si riferiscono esclusivamente alla distribuzione tramite i servizi premium offerti da alcuni distributori digitali, e non rappresentano una commissione direttamente richiesta da Spotify stessa. La scelta tra l’opzione gratuita (85% di royalty) e quella a pagamento (100% di royalty) dipende quindi da diversi fattori: dalle ambizioni dell’artista, dal budget disponibile e dalla strategia di marketing adottata. Un’attenta valutazione di questi aspetti è fondamentale per massimizzare il ritorno sull’investimento e per navigare con successo il complesso mondo della distribuzione musicale digitale. In definitiva, il “prezzo della visibilità” su Spotify dipende da quanto si è disposti a investire per il controllo completo del proprio successo.