A quale medico rivolgersi per capire le cause del gonfiore addominale?

4 visite

Per unapprofondita diagnosi del gonfiore addominale persistente, correlato a possibili disturbi come colon irritabile, celiachia o, più raramente, occlusione intestinale, è consigliabile consultare un gastroenterologo. Questi saprà indirizzarvi verso gli esami più adatti.

Commenti 0 mi piace

Il Gonfiore Addominale: Quando è il Caso di Consultare un Gastroenterologo?

Il gonfiore addominale, quell’incomodo senso di pienezza e distensione che spesso accompagna la digestione, può essere un sintomo transitorio e benigno. Tuttavia, se diventa persistente, ricorrente e particolarmente intenso, è fondamentale indagare le cause sottostanti per escludere patologie più serie. Ma a quale specialista rivolgersi? La risposta, nella maggior parte dei casi, è inequivocabile: il gastroenterologo.

Questo specialista, infatti, possiede le competenze e gli strumenti diagnostici necessari per affrontare in modo approfondito i problemi legati all’apparato digerente. Il gonfiore addominale, se cronico, potrebbe indicare una vasta gamma di disturbi, alcuni dei quali comuni come la sindrome dell’intestino irritabile (SII) o la celiachia, altri più rari ma potenzialmente gravi come l’occlusione intestinale.

La SII, caratterizzata da gonfiore, dolore addominale, alterazione dell’alvo e meteorismo, rappresenta una delle cause più frequenti di gonfiore persistente. La celiachia, invece, un’intolleranza permanente al glutine, può manifestarsi con sintomi gastrointestinali, tra cui appunto il gonfiore, spesso accompagnati da diarrea, perdita di peso e anemia. In casi più critici, un’occlusione intestinale, condizione che richiede un intervento medico immediato, può presentarsi con un gonfiore addominale intenso e improvviso, spesso associato a dolori lancinanti e incapacità di espellere gas o feci.

Il gastroenterologo, attraverso un’accurata anamnesi, un esame obiettivo e, se necessario, l’esecuzione di specifici esami diagnostici, è in grado di differenziare tra queste diverse possibilità. Gli esami possono includere analisi del sangue, esami delle feci (per la ricerca di sangue occulto o parassiti), esami endoscopici (come la colonscopia o la gastroscopia) e indagini radiologiche (come la radiografia o la TC addome). La scelta degli esami più appropriati dipende dalle caratteristiche del gonfiore, dalla presenza di altri sintomi e dai risultati della visita medica.

È importante sottolineare che auto-diagnosticarsi e ricorrere a terapie fai-da-te può essere pericoloso e ritardare una diagnosi precoce, soprattutto nel caso di patologie più gravi. Un gonfiore addominale persistente non deve essere sottovalutato. Rivolgersi tempestivamente ad un gastroenterologo rappresenta il primo passo fondamentale per comprendere le cause del disturbo e ricevere il trattamento più adeguato, garantendo così il ripristino del benessere e della qualità di vita. Non aspettate che il problema peggiori: la vostra salute è la priorità.