Cosa succede se si ha il calcio basso?

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Calcemia bassa (ipocalcemia) lieve spesso non presenta sintomi o causa lievi crampi. Forme gravi (< 7 mg/dL) possono scatenare iperreflessia, tetania con parestesie, spasmi muscolari (mani, piedi, viso) e, nei casi più seri, convulsioni.

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Il Silenzioso Allarme del Calcio Basso: Quando la carenza minerale diventa un’emergenza

Il calcio, minerale fondamentale per la salute delle ossa, dei muscoli e del sistema nervoso, gioca un ruolo cruciale nel corretto funzionamento del nostro organismo. Una sua carenza, definita ipocalcemia, può manifestarsi in modo subdolo, spesso passando inosservata fino a quando non si presentano sintomi preoccupanti. Comprendere le diverse sfaccettature di questa condizione è essenziale per una diagnosi tempestiva e un intervento efficace.

L’ipocalcemia, caratterizzata da livelli di calcio nel sangue inferiori alla norma (generalmente sotto i 8.5-9 mg/dL), presenta una sintomatologia variabile a seconda della gravità della carenza. Nei casi lievi, la mancanza di sintomi o la presenza di crampi muscolari sporadici e di lieve intensità possono indurre a sottovalutare il problema, ritardando una diagnosi accurata. Questa apparente benignità iniziale, però, può mascherare una condizione che, se trascurata, può evolvere in forme più severe.

Quando i livelli di calcio scendono al di sotto di 7 mg/dL, la situazione si fa critica. Il sistema nervoso, estremamente sensibile alle variazioni della calcemia, inizia a manifestare la sua sofferenza. L’iperreflessia, ovvero una risposta esagerata ai riflessi, diventa evidente. Si manifestano parestesie, sensazioni anomale come formicolio, intorpidimento e bruciore, che interessano frequentemente le estremità (mani e piedi) e la zona periorale. A queste si aggiungono spasmi muscolari, contrazioni involontarie e dolorose che possono coinvolgere mani, piedi e muscoli facciali, causando, in alcuni casi, una caratteristica facies tetanica.

Nei casi più gravi di ipocalcemia, la condizione può sfociare in convulsioni, vere e proprie crisi epilettiche che rappresentano un’emergenza medica che necessita di un intervento immediato. Queste convulsioni, dovute all’eccitabilità neuronale incontrollata, possono avere conseguenze importanti, persino letali, se non trattate tempestivamente.

È fondamentale sottolineare che l’ipocalcemia non è una malattia a sé stante, ma piuttosto un sintomo che può essere causato da una varietà di condizioni sottostanti, tra cui problemi alla tiroide, insufficienza renale, malassorbimento intestinale, deficit di vitamina D e utilizzo di determinati farmaci. Una diagnosi accurata, quindi, richiede un’attenta valutazione clinica e degli esami del sangue specifici per individuare la causa alla base della carenza di calcio.

In conclusione, l’ipocalcemia, pur potendo presentarsi in forma lieve e asintomatica, rappresenta una condizione potenzialmente pericolosa che richiede attenzione. La consapevolezza dei possibili sintomi, la diagnosi precoce e il trattamento appropriato della causa sottostante sono essenziali per prevenire le gravi complicazioni associate a questa condizione, proteggendo la salute e il benessere dell’individuo.