Perché si respira con la bocca?

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Respirare attraverso la bocca è un meccanismo compensatorio utilizzato in caso di congestione nasale (raffreddore, allergie), durante attività fisica intensa o semplicemente quando si parla o si canta. È una funzione fisiologica alternativa alla respirazione nasale.
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Il respiro orale: un’alternativa fisiologica, ma non ideale

Respirare è un atto automatico e fondamentale per la vita, ma il come respiriamo, ovvero attraverso il naso o la bocca, non è sempre uguale e spesso riflette lo stato di salute e le attività che stiamo svolgendo. Se la respirazione nasale è la modalità fisiologica preferita e più efficiente, il respiro orale rappresenta un meccanismo compensatorio, una via alternativa utilizzata in diverse circostanze. Ma quanto è opportuno affidarsi a questa modalità respiratoria?

La respirazione nasale, infatti, offre innumerevoli vantaggi: il naso funge da filtro, purificando l’aria inalata da polvere, pollini e agenti patogeni; l’aria viene umidificata e riscaldata, prevenendo irritazioni alle vie respiratorie inferiori; il flusso d’aria più lento e controllato permette una migliore ossigenazione del sangue. La sua efficienza è tale che la scelta di respirare attraverso la bocca solitamente indica la presenza di un ostacolo o di una necessità specifica.

Tra le cause più comuni che spingono ad adottare la respirazione orale troviamo le congestioni nasali. Raffreddori, allergie, sinusite o polipi nasali ostruiscono le fosse nasali, rendendo la respirazione nasale difficoltosa o impossibile. In questi casi, la bocca diventa l’unica via d’accesso all’ossigeno. Allo stesso modo, durante l’attività fisica intensa, il maggior fabbisogno di ossigeno può superare la capacità del naso di fornire un apporto sufficiente, portando a respirare a bocca aperta per garantire un flusso d’aria più rapido.

Anche attività come parlare e cantare richiedono un flusso d’aria maggiore rispetto alla respirazione a riposo, spesso portando a respirare con la bocca, soprattutto quando si raggiungono note acute o si parla per periodi prolungati. In questi casi, si tratta di una scelta temporanea e funzionale.

Tuttavia, la respirazione orale prolungata, soprattutto nell’infanzia, presenta diversi svantaggi. L’aria secca e non filtrata può irritare le vie respiratorie, aumentando il rischio di infezioni. Inoltre, può contribuire all’insorgere di problemi dentali, come malocclusioni e carie, e influenzare negativamente lo sviluppo della crescita facciale. La minore umidificazione dell’aria può anche portare a secchezza delle mucose orali e nasali.

In conclusione, sebbene la respirazione orale sia una funzione fisiologica alternativa e necessaria in determinate situazioni, non va considerata una pratica ideale a lungo termine. Se si verifica una respirazione orale persistente e inspiegabile, è fondamentale consultare un medico per individuare e trattare eventuali problematiche sottostanti, garantendo una corretta respirazione nasale e la salute del sistema respiratorio. La respirazione nasale, infatti, non è solo un’alternativa, ma la modalità ottimale per garantire un’efficiente e sana respirazione.