Quando si sta male si bruciano più calorie?

3 visite
La febbre induce unaccelerazione metabolica, aumentando il dispendio calorico. Il corpo, in stato ipermetabolico, necessita di maggiori energie e nutrienti per combattere linfezione. Questo aumento del consumo energetico è direttamente proporzionale allintensità della febbre.
Commenti 0 mi piace

Il Fuoco Interno: Febbre, Metabolismo e Dispendio Calorico

L’esperienza comune di sentirsi deboli e affaticati durante una malattia è spesso accompagnata da un’intuizione: quando si sta male, si perde peso. Ma questa perdita di peso è realmente dovuta ad un aumento del dispendio calorico, come spesso si sente dire? La risposta è sì, ma con delle importanti sfumature. Il processo infiammatorio e la febbre, che spesso accompagnano le malattie infettive, innescano un’accelerazione del metabolismo basale, portando ad un aumento del consumo di energia. In sostanza, il corpo, impegnato in una vera e propria “battaglia” contro l’infezione, brucia più calorie.

Questo fenomeno è dovuto all’ipermetabolismo indotto dalla malattia. Il corpo, per combattere patogeni e riparare i tessuti danneggiati, richiede una maggiore quantità di energia, espressa in calorie. Questa richiesta energetica supplementare si traduce in un aumento del dispendio calorico, che è direttamente proporzionale all’intensità della febbre. Una febbre elevata, ad esempio, comporta un aumento del dispendio energetico maggiore rispetto ad una febbre lieve. Il meccanismo è complesso e coinvolge diversi processi fisiologici, tra cui l’aumento della produzione di citochine infiammatorie, la maggiore attività del sistema immunitario e l’incremento del lavoro cardiaco per perfondere adeguatamente i tessuti.

Tuttavia, è fondamentale chiarire che questo aumento del dispendio calorico non si traduce necessariamente in una significativa perdita di peso duratura. Infatti, la perdita di peso osservata durante una malattia è spesso dovuta più alla diminuzione dell’appetito e alla conseguente riduzione dell’apporto calorico, piuttosto che al solo aumento del metabolismo. La disidratazione, spesso associata alla febbre e alla diarrea, contribuisce ulteriormente alla perdita di peso, ma è un fattore che va assolutamente compensato con una corretta reidratazione.

Inoltre, è importante sottolineare che l’aumento del dispendio calorico durante la malattia è un fenomeno temporaneo. Una volta superata l’infezione e ristabilita la condizione di salute, il metabolismo torna ai livelli normali. Cercare di sfruttare questo aumento del metabolismo per perdere peso in modo intenzionale è dunque non solo sconsigliabile, ma anche potenzialmente dannoso per la salute. La priorità durante una malattia deve essere la guarigione, che passa attraverso un’adeguata idratazione, un riposo sufficiente e, se necessario, l’assunzione di farmaci prescritti dal medico. L’eventuale perdita di peso è un effetto collaterale, e non un obiettivo da perseguire. Infine, un approccio sano e sostenibile alla perdita di peso deve sempre essere pianificato con l’aiuto di un professionista, escludendo strategie pericolose e inefficaci.