Quanti chili perdono i tennisti?

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Il consumo massimo di ossigeno (VO2max) nei tennisti mostra unampia variabilità, da 35,5 a 65,9 ml/kg/min, dipendente da fattori individuali come età, sesso e livello di allenamento. Questo dato evidenzia la diversità delle capacità aerobiche allinterno di questa popolazione di atleti.

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Il peso forma del tennista: un equilibrio tra potenza ed efficienza

Il tennis, sport apparentemente elegante, cela una realtà di sforzo fisico intenso e continuo. La domanda “Quanti chili perdono i tennisti?” non ammette una risposta univoca, come dimostra la significativa variabilità del consumo massimo di ossigeno (VO2max) osservata in questi atleti, che oscilla tra i 35,5 e i 65,9 ml/kg/min. Questa ampia forbice, ben lungi dall’essere un’anomalia, rappresenta la chiave per comprendere la complessità del rapporto tra peso, performance e benessere nel tennis professionistico.

L’eterogeneità del VO2max, indicatore fondamentale della capacità aerobica, è determinata da una molteplicità di fattori individuali. L’età, ovviamente, gioca un ruolo cruciale: un giovane tennista possederà generalmente un VO2max superiore rispetto ad un atleta più anziano, a parità di allenamento. Il sesso influisce altrettanto significativamente, con le donne che presentano generalmente valori inferiori rispetto agli uomini. Tuttavia, il fattore più determinante rimane il livello di allenamento specifico. Un tennista professionista di alto livello, abituato a sessioni intense e prolungate sul campo, esibirà un VO2max nettamente superiore rispetto ad un giocatore amatoriale.

La perdita di peso durante una partita o un torneo non è, quindi, un parametro standardizzabile. Non si tratta semplicemente di chili persi per disidratazione, ma di una complessa interazione tra dispendio energetico, idratazione, e metabolismo individuale. Un giocatore che sviluppa una maggiore efficienza metabolica, capace di sfruttare al meglio le riserve energetiche, potrebbe perdere meno peso nonostante uno sforzo equivalente a quello di un collega meno efficiente. Analogamente, un atleta con una maggiore massa muscolare magra potrebbe bruciare più calorie, ma presentare una minore perdita di peso netta rispetto ad un giocatore più leggero.

La ricerca della “forma fisica ideale” nel tennis non si riduce quindi ad un mero numero sulla bilancia. Un allenamento mirato, che sviluppa sia la resistenza aerobica che la potenza anaerobica, è fondamentale per ottimizzare le prestazioni. La perdita di peso durante l’attività agonistica dovrebbe essere considerata un indicatore, ma non l’unico né il più rilevante, del livello di performance. L’attenzione dovrebbe piuttosto focalizzarsi sul mantenimento di un equilibrio ottimale tra massa muscolare, capacità aerobica e idratazione, per garantire la massima efficienza e prevenire infortuni. In definitiva, il successo di un tennista non si misura sulla bilancia, ma sul campo da gioco.