Quanto si perde in 2 settimane di chetogenica?
Seguendo una dieta chetogenica per due settimane, sotto supervisione di un dietologo, si può notare un calo ponderale. Nella prima settimana si perdono principalmente liquidi, circa 1-3 kg. La durata della dieta, oltre le due settimane, dipende dalla risposta individuale e dagli obiettivi prefissati.
Le due settimane chetogeniche: un viaggio tra mito e realtà della perdita di peso
La dieta chetogenica, con la sua promessa di rapida perdita di peso, ha conquistato negli ultimi anni un’ampia fetta di pubblico. Ma quanto è realmente efficace nel breve periodo, e soprattutto, cosa accade al corpo nelle prime due settimane di questo regime alimentare così restrittivo? Sgomberiamo subito il campo da equivoci: parlare di “perdita di peso” in questo contesto richiede una certa precisione.
In effetti, la drastica riduzione dei carboidrati, cardine della dieta chetogenica, porta a un iniziale e significativo calo ponderale, spesso percepito come un successo immediato. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra la perdita di grasso vero e proprio e la perdita di liquidi. Nella prima settimana di dieta chetogenica, sotto la supervisione attenta di un professionista – aspetto fondamentale e spesso sottovalutato – si osserva principalmente una diminuzione del peso dovuta all’eliminazione di liquidi. Questo fenomeno, che può variare da 1 a 3 kg, è legato alla deplezione del glicogeno, la forma di immagazzinamento del glucosio nel fegato e nei muscoli. Il glicogeno lega a sé acqua, e la sua riduzione comporta una conseguente perdita di peso idrico.
Trascorrere le successive due settimane seguendo scrupolosamente il protocollo chetogenico, permette di osservare una ulteriore diminuzione del peso corporeo, ma con un meccanismo differente. A questo punto, l’organismo, privato della sua principale fonte energetica (i carboidrati), inizia a bruciare i grassi, entrando in chetosi. Questa fase è caratterizzata dalla produzione di corpi chetonici, utilizzati come fonte di energia alternativa. La perdita di peso, dunque, inizia ad essere più legata alla riduzione della massa grassa, anche se la percentuale di grasso effettivamente perso in queste prime due settimane è variabile da persona a persona, e dipende da numerosi fattori, tra cui il metabolismo basale, l’attività fisica e la composizione corporea iniziale.
È importante sottolineare che i risultati ottenuti nelle prime due settimane non sono necessariamente indicativi del successo a lungo termine. La dieta chetogenica, sebbene possa portare a una rapida perdita di peso iniziale, richiede un approccio responsabile e sostenibile nel tempo. La durata della dieta e l’entità della perdita di peso successiva dipendono da numerosi fattori individuali e dagli obiettivi prefissati, sempre in accordo con il parere di un professionista qualificato. E soprattutto, non bisogna dimenticare l’importanza di un’attenta valutazione dello stato di salute individuale prima di intraprendere un regime dietetico così restrittivo. La supervisione di un dietologo o di un nutrizionista è quindi fondamentale per evitare potenziali rischi per la salute e per personalizzare il percorso in base alle proprie esigenze specifiche. La perdita di peso non deve mai essere un obiettivo fine a se stesso, ma un risultato di un percorso di benessere globale.
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