A quale temperatura muore il batterio del botulino?

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Le spore di Clostridium botulinum resistono a 100°C per diverse ore, ma vengono inattivate a 121°C in soli 3 minuti. La loro termoresistenza diminuisce in ambienti acidi, oppure in presenza di elevate concentrazioni di sale o zucchero.

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La resistenza termica del Clostridium botulinum: sfatare un mito sulla bollitura

Il botulismo, una grave intossicazione alimentare causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, è una preoccupazione legittima per chi si dedica alla conservazione domestica degli alimenti. Spesso si sente dire che far bollire le conserve a 100°C sia sufficiente per eliminare il rischio, ma la realtà è più complessa. Mentre la temperatura di ebollizione dell’acqua è efficace contro la forma vegetativa del batterio, le sue spore dimostrano una resistenza ben più elevata.

Questo articolo vuole fare chiarezza sulla termoresistenza del Clostridium botulinum e sfatare il mito della bollitura come metodo di sterilizzazione infallibile. Le spore, forme di resistenza batterica, sono in grado di sopravvivere a temperature di 100°C per diverse ore. Immaginatele come dei minuscoli bunker biologici, capaci di proteggere il batterio in condizioni ambientali avverse. Pertanto, una semplice bollitura, anche prolungata, non garantisce l’eliminazione completa delle spore.

Per inattivare efficacemente le spore di Clostridium botulinum è necessaria una temperatura più elevata, precisamente 121°C per almeno 3 minuti. Questa temperatura, superiore a quella di ebollizione dell’acqua a pressione atmosferica standard, viene raggiunta utilizzando una pentola a pressione, l’unico strumento domestico in grado di garantire la corretta sterilizzazione degli alimenti in conserva.

È importante sottolineare che la resistenza termica delle spore non è un valore assoluto, ma può variare in base a diversi fattori. Ambienti acidi, ad esempio, ne riducono la termoresistenza, rendendole più suscettibili al calore. Allo stesso modo, elevate concentrazioni di sale o zucchero contribuiscono a indebolire le spore, facilitandone l’eliminazione. Questi principi sono alla base di molte tecniche tradizionali di conservazione, come la marinatura in aceto o la preparazione di confetture con elevato contenuto zuccherino.

In conclusione, la semplice bollitura non è sufficiente a garantire la sicurezza alimentare contro il botulismo. Per eliminare le spore resistenti del Clostridium botulinum è indispensabile raggiungere la temperatura di 121°C per almeno 3 minuti, cosa possibile solo con l’utilizzo di una pentola a pressione. Informarsi correttamente sulle tecniche di sterilizzazione e rispettare scrupolosamente le procedure di conservazione domestica è fondamentale per prevenire il rischio di botulismo e tutelare la propria salute.