Come si fa la decompressione?
Per decomprimersi, effettuare una sosta di 2 minuti a una profondità con pressione pari alla metà della massima raggiunta. Ad esempio, per unimmersione a 40 metri (5 atmosfere), la sosta profonda dovrebbe essere a 15 metri (2,5 atmosfere).
La Decompressione: Un Equilibrio Delicato tra Immersione e Salute
La subacquea, con la sua promessa di esplorare un mondo silenzioso e affascinante, porta con sé una responsabilità imprescindibile: la sicurezza del subacqueo. E in questo ambito, la decompressione gioca un ruolo cruciale, rappresentando il delicato equilibrio tra l’esperienza immersiva e la salvaguardia della salute. Non si tratta di un semplice “consiglio”, ma di una procedura fondamentale per evitare pericolose e potenzialmente fatali malattie da decompressione (MDD).
L’azoto, principale componente dell’aria che respiriamo, si dissolve nel sangue e nei tessuti a pressioni elevate, come quelle che si incontrano in profondità. Durante la risalita, la diminuzione della pressione ambientale fa sì che questo azoto, prima disciolto, tenda a liberarsi sotto forma di bolle. Queste bolle, se di dimensioni e quantità eccessive, possono ostruire i vasi sanguigni, causando dolori articolari, paralisi, difficoltà respiratorie, e in casi gravi, la morte.
Il protocollo di decompressione mira proprio a ridurre al minimo la formazione di queste bolle, permettendo all’azoto di rilasciarsi gradualmente e in modo sicuro nel sangue. Una semplice regola empirica, spesso utilizzata per immersioni ricreative poco profonde, prevede una sosta di decompressione a una profondità pari alla metà della massima raggiunta durante l’immersione.
Un esempio concreto: consideriamo un’immersione a 40 metri, che corrisponde a una pressione di circa 5 atmosfere (ricordando che la pressione atmosferica a livello del mare è di 1 atmosfera). Secondo la regola semplificata, la sosta di decompressione dovrebbe essere effettuata a 15 metri (circa 2,5 atmosfere), per un periodo di almeno 2 minuti.
È importante sottolineare che questa regola è una semplificazione e non sostituisce in alcun modo la pianificazione di un’immersione con un computer subacqueo o tabelle di decompressione certificate. La profondità e la durata della sosta di decompressione variano a seconda di diversi fattori cruciali, tra cui:
- Profondità massima raggiunta: Più profonda è l’immersione, maggiore sarà il tempo di decompressione richiesto.
- Tempo di fondo: Un tempo di permanenza prolungato a profondità significative aumenta la quantità di azoto disciolto nei tessuti.
- Livello di attività fisica: Un’attività fisica intensa durante l’immersione accelera l’assorbimento di azoto.
- Condizioni fisiche del subacqueo: Fattori come l’età, lo stato di salute e la condizione fisica generale influenzano la capacità di tollerare la decompressione.
Ignorare le procedure di decompressione o affidarsi a metodi non certificati può avere conseguenze drammatiche. La sicurezza in immersione passa attraverso una formazione adeguata, l’utilizzo di attrezzature certificate e, soprattutto, il rispetto scrupoloso dei protocolli di decompressione. Consultare sempre un istruttore subacqueo qualificato per ricevere una formazione completa e personalizzata sulle tecniche di decompressione e sulla pianificazione delle immersioni. Ricordate: la decompressione non è un optional, ma una componente fondamentale per godere in sicurezza della bellezza del mondo subacqueo.
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