Cosa succede al corpo quando mangiamo troppo?

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Dopo unabbuffata, il corpo reagisce con affanno dovuto alla pressione sullo stomaco. La digestione intensa assorbe energie, causando sonnolenza. La priorità data allapparato digerente provoca una redistribuzione del flusso sanguigno, generando a volte brividi di freddo in altre aree del corpo.

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L’Abbuffata: Un Piccolo Terremoto per il Nostro Corpo

L’invito è irresistibile: un banchetto imbandito, una tavola traboccante di delizie, una promessa di piacere gastronomico senza limiti. E a volte, la promessa viene mantenuta, forse fin troppo. Ma cosa succede realmente al nostro corpo quando cediamo alla tentazione e ci concediamo un’abbuffata?

Dopo un’abbuffata, la sensazione più immediata è quella di un’oppressione toracica, un affanno che sembra quasi impedire la respirazione. Questo non è solo una sensazione psicologica, ma una diretta conseguenza della pressione fisica esercitata dallo stomaco dilatato sugli organi circostanti, in particolare sul diaframma, il muscolo responsabile della respirazione. Il diaframma, schiacciato verso l’alto, limita l’espansione dei polmoni, causando la difficoltà respiratoria.

Ma l’affanno è solo l’inizio. L’abbuffata scatena una vera e propria tempesta interna. La digestione si trasforma in un’operazione Herculea, un lavoro intensissimo che assorbe una quantità notevole di energia. Il corpo, concentrato nello smaltimento dell’enorme quantità di cibo ingerito, dirotta risorse preziose per alimentare il processo digestivo. Questa iper-attività digestiva è la principale responsabile della sonnolenza post-prandiale, quella voglia irresistibile di un pisolino che ci assale dopo un pasto particolarmente abbondante. Il corpo è esausto, impegnato a processare la quantità smisurata di nutrienti in arrivo.

Inoltre, per ottimizzare il processo digestivo, il corpo mette in atto una strategia di redistribuzione del flusso sanguigno. Una quota significativa del sangue viene dirottata verso l’apparato digerente, per favorire l’assorbimento dei nutrienti. Questo, però, avviene a discapito di altre aree del corpo, che si trovano temporaneamente “sguarnite” di sangue. Questa diminuzione del flusso sanguigno periferico può generare una sensazione di brividi di freddo, soprattutto alle estremità. In pratica, il corpo sacrifica il comfort termico delle mani e dei piedi per dare priorità alla digestione.

L’abbuffata, quindi, è molto più che un semplice eccesso alimentare. È un piccolo terremoto che sconvolge l’equilibrio interno del nostro corpo, costringendolo a un superlavoro per ristabilire l’ordine. La prossima volta che saremo tentati di cedere a un’abbuffata, forse varrà la pena ricordare queste conseguenze, e optare per un approccio più equilibrato e consapevole alla nutrizione, per il benessere del nostro corpo e della nostra mente.