Perché il volo di ritorno da New York dura meno?

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La differenza di durata tra voli transatlantici in direzioni opposte non è dovuta alla rotazione terrestre. Sia la Terra che la sua atmosfera ruotano solidalmente, annullando leffetto sulla velocità degli aerei. Altri fattori, come i venti prevalenti e le rotte ottimizzate, influenzano significativamente i tempi di volo.

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L’Illusione del Volo Più Veloce: Perché il Ritorno da New York è (Spesso) Più Rapido?

Il mistero del volo di ritorno da New York, spesso percepito come più breve rispetto alla traversata atlantica in direzione est, alimenta da anni discussioni e convinzioni errate. Molti attribuiscono la differenza alla rotazione terrestre, immaginando l’aereo che “corre” incontro alla rotazione del pianeta durante il viaggio di ritorno. In realtà, questa spiegazione, pur intuitiva, è completamente errata.

La Terra e la sua atmosfera sono un sistema solidale. Ruotano insieme alla stessa velocità angolare. Un aereo, quindi, non riceve alcun “aiuto” o “impedimento” dalla rotazione terrestre, indipendentemente dalla direzione del volo. Immaginate di lanciare una pallina in aria su un treno in movimento: la pallina non ricade indietro rispetto al punto di lancio, perché condivide la velocità del treno. Lo stesso principio si applica al volo transatlantico.

Allora, a cosa si deve la percezione di un volo di ritorno più rapido? La risposta risiede in una combinazione di fattori, tra cui principalmente i venti prevalenti e le rotte ottimizzate.

L’Atlantico settentrionale è caratterizzato da correnti d’aria prevalentemente occidentali. Questi venti, che soffiano da ovest verso est, favoriscono i voli in direzione est (da New York a Londra, ad esempio), aumentando la velocità di crociera rispetto alla velocità indicata. Al contrario, i voli in direzione ovest (da Londra a New York) devono “lottare” contro questi stessi venti, subendo un rallentamento.

Inoltre, le compagnie aeree ottimizzano le rotte in base alle condizioni meteorologiche e ai venti previsti. Questo significa che un percorso potrebbe essere leggermente più lungo in termini di distanza geografica, ma significativamente più rapido grazie a venti favorevoli. Queste differenze, anche se piccole, si sommano nel tempo di volo complessivo, contribuendo alla percezione di una disparità tra i due voli.

Infine, un ruolo minore può essere svolto dalle correnti a getto, flussi d’aria molto veloci che si trovano in alta quota e che possono influenzare notevolmente la velocità degli aerei. La loro posizione e intensità sono variabili e possono variare la durata del volo in entrambe le direzioni.

In conclusione, l’apparente paradosso del volo di ritorno più rapido da New York non è dovuto alla rotazione terrestre, ma è una conseguenza delle condizioni atmosferiche, in particolare dei venti prevalenti, e dell’attenta pianificazione delle rotte da parte delle compagnie aeree, a dimostrazione di come anche in ambito aeronautico, la natura sia un fattore determinante da considerare.