Quali sono i carboidrati non assimilabili?

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Fibre, o carboidrati non digeribili, presenti in cereali, legumi e tuberi, sono lunghe catene di glucosio con legami che lorganismo umano non riesce a scindere. Pur non fornendo calorie, svolgono un ruolo cruciale per la salute intestinale.

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Oltre le calorie: l’importanza dei carboidrati non assimilabili

La nostra attenzione, quando parliamo di alimentazione, spesso si concentra sulle calorie e sui macronutrienti facilmente digeribili: proteine, grassi e zuccheri semplici. Spesso, però, si trascura un’importante categoria di carboidrati, quelli non assimilabili, o meglio conosciuti come fibra alimentare. Questi composti, lungi dall’essere semplici elementi di scarto, svolgono un ruolo fondamentale per la salute e il benessere dell’organismo, contribuendo in modo significativo al mantenimento di un apparato digerente sano ed efficiente.

A differenza dei carboidrati digeribili, come l’amido e gli zuccheri, le fibre sono costituite da lunghe catene di molecole di glucosio legate tra loro da legami chimici che il nostro organismo non è in grado di scindere con gli enzimi digestivi presenti nell’apparato gastrointestinale. Questo significa che le fibre non vengono metabolizzate e, di conseguenza, non forniscono calorie al corpo. Tuttavia, questa apparente “inerzia” metabolica nasconde un’attività biologica di grande importanza.

Le fibre, presenti in abbondanza in cereali integrali, legumi, frutta, verdura e tuberi, possono essere suddivise in due principali categorie: fibre solubili e fibre insolubili. Le fibre solubili, come le pectine presenti nella frutta e nelle alghe, si dissolvono in acqua formando una sostanza gelatinosa che contribuisce a rallentare l’assorbimento di glucosio nel sangue, regolarizzando i livelli di glicemia e prevenendo picchi iperglicemici. Questo effetto è particolarmente benefico per le persone affette da diabete di tipo 2. Inoltre, le fibre solubili contribuiscono alla sazietà, favorendo il controllo del peso corporeo.

Le fibre insolubili, invece, come la cellulosa presente nella buccia di frutta e verdura, stimolano la peristalsi intestinale, favorendo il transito intestinale e prevenendo la stitichezza. Agiscono come una sorta di “spazzolino” naturale, contribuendo all’eliminazione delle tossine e dei residui metabolici. Inoltre, incrementano il volume delle feci, rendendole più morbide e facili da evacuare.

Oltre a questi effetti principali, le fibre sono associate anche ad una riduzione del rischio di malattie croniche come le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Esse, infatti, contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) nel sangue e promuovono la crescita di una flora batterica intestinale sana ed equilibrata, il cosiddetto microbiota intestinale, essenziale per numerose funzioni metaboliche e immunitarie.

In conclusione, i carboidrati non assimilabili, pur non fornendo energia, sono nutrienti essenziali per la salute. Includere una quantità adeguata di fibre nella dieta quotidiana è fondamentale per garantire un corretto funzionamento dell’apparato digerente, prevenire malattie croniche e promuovere il benessere generale. Ricordarsi quindi di privilegiare alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, per un’alimentazione sana ed equilibrata.