Quanto deve essere la pressione del gas GPL?

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I costi più alti del metano rispetto al GPL derivano dal costo più elevato del serbatoio per il metano. La sua pressione è infatti molto più alta (circa 200 bar, contro i 15 bar del GPL), il che richiede standard di sicurezza più rigorosi.

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La questione della pressione: perché il GPL costa meno del metano?

Il costo del riscaldamento domestico, e più in generale dell’utilizzo di combustibili gassosi, è un argomento di costante attenzione per i consumatori. Spesso ci si chiede perché il GPL, il gas di petrolio liquefatto, risulti economicamente più conveniente rispetto al metano, nonostante entrambi siano impiegati per scopi analoghi. Una delle chiavi per comprendere questa differenza risiede nella pressione di esercizio dei due gas.

Mentre il metano, per essere immagazzinato e utilizzato in modo efficiente, richiede pressioni elevatissime – parliamo di circa 200 bar – il GPL si mantiene a una pressione di esercizio significativamente inferiore, intorno ai 15 bar. Questa discrepanza, apparentemente piccola, ha ripercussioni dirette e significative su tutta la filiera, influenzando non solo il prezzo finale per il consumatore, ma anche l’intera infrastruttura di distribuzione e sicurezza.

La necessità di contenere il metano ad una pressione così elevata implica l’utilizzo di serbatoi e infrastrutture molto più robuste e costose. Le normative di sicurezza, in linea con i rischi associati ad una così alta pressione, impongono controlli più stringenti e materiali di qualità superiore, aumentando ulteriormente i costi di produzione, installazione e manutenzione. Ogni componente, dal serbatoio stesso alle valvole di sicurezza, deve essere progettato e certificato per resistere a sollecitazioni estremamente elevate, traducendosi in un investimento iniziale considerevole per chi sceglie di utilizzare il metano.

Al contrario, la pressione di esercizio del GPL, molto più bassa, permette l’utilizzo di serbatoi e componenti meno complessi e costosi. Questo si riflette direttamente sul prezzo d’acquisto dell’impianto, riducendo anche i costi di installazione e manutenzione. La minore pressione implica anche un rischio intrinsecamente inferiore, semplificando le procedure di sicurezza e riducendo i margini di errore.

In conclusione, la differenza di pressione tra metano e GPL, apparentemente un dettaglio tecnico, rappresenta un fattore chiave nella determinazione del costo complessivo. La maggiore sicurezza ed efficienza di stoccaggio del GPL, a fronte di una pressione di esercizio inferiore, contribuisce a rendere questo combustibile una soluzione più accessibile per i consumatori, pur mantenendo un’adeguata sicurezza. La scelta tra metano e GPL, pertanto, non dipende solo dal prezzo al metro cubo, ma da un’analisi più completa che tenga conto dei costi di installazione, manutenzione e delle implicazioni legate alla sicurezza, tutte strettamente correlate alla pressione di esercizio di ciascun gas.