Quali sono i soprannomi delle squadre inglesi?

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Gunners, Red Devils, Blues, Reds, Foxes, Toffees, Spurs e Wolves: questi sono alcuni dei soprannomi che identificano con orgoglio le squadre inglesi più famose, ognuno legato alla storia e alla tradizione del proprio club.

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Oltre il nome: il fascino dei soprannomi nel calcio inglese

Il calcio inglese, un universo di passione, tradizione e storia, si nutre di dettagli che vanno ben oltre le semplici formazioni in campo. Uno di questi dettagli, spesso trascurato ma incredibilmente significativo, è l’uso dei soprannomi. Non si tratta di semplici vezzeggiativi, ma di veri e propri simboli identitari che racchiudono aneddoti, leggende e l’essenza stessa di ogni club. “Gunners”, “Red Devils”, “Blues”, “Reds”, “Foxes”, “Toffees”, “Spurs” e “Wolves”: dietro queste parole si cela un mondo di significati che meritano di essere esplorati.

Prendiamo ad esempio i Gunners, l’Arsenal. Il soprannome, inequivocabile, affonda le sue radici nella storia del club, fondato da operai dell’arsenale di Woolwich. Un legame indissolubile con l’industria bellica che si è trasformato in un simbolo di potenza e precisione sul campo.

Passando al rosso fiammeggiante del Manchester United, troviamo i temuti Red Devils. L’origine di questo soprannome è avvolta nel mistero, ma la teoria più accreditata lo fa risalire alla squadra di rugby di Salford, soprannominata i “Red Devils” per il loro gioco aggressivo e inarrestabile. Sir Matt Busby, leggendario allenatore dello United, ammirato da quel soprannome, lo adottò per la sua squadra, conferendogli un’aura di potenza diabolica.

Il blu intenso del Chelsea si manifesta nei Blues, un soprannome semplice ma efficace, direttamente derivato dal colore sociale del club. Una scelta pragmatica che sottolinea l’identità visiva della squadra.

I Reds del Liverpool, così come i Blues, fanno riferimento al colore dominante della loro maglia, ma nel caso del Liverpool il soprannome ha acquisito una risonanza particolare, evocando immagini di Anfield Road gremita e di trionfi europei.

Leicester City, invece, si fregia del soprannome Foxes (Volpi), un omaggio alla tradizione venatoria della contea del Leicestershire, dove la caccia alla volpe era un’attività molto popolare. Un legame con il territorio che ha contribuito a creare un forte senso di appartenenza.

L’Everton è conosciuto come i Toffees (Caramelle Mou), una denominazione insolita legata a Mother Noblett’s, un negozio di dolciumi locale situato vicino al Goodison Park. La tradizione vuole che, prima delle partite, una ragazza vestita con i colori dell’Everton lanci caramelle Mou al pubblico.

Gli Spurs, abbreviazione di Tottenham Hotspur, derivano il loro soprannome da Sir Henry Percy, noto come Harry Hotspur, un nobile inglese medievale che era un eroe popolare nella zona di Tottenham. Il suo simbolo, un gallo che calza gli speroni, è ancora oggi presente nello stemma del club.

Infine, i Wolves (Lupi) del Wolverhampton Wanderers, prendono il nome dallo stemma della città, che raffigura un lupo. Un simbolo di forza, ferocia e spirito di gruppo.

In conclusione, i soprannomi delle squadre inglesi non sono solo etichette casuali. Rappresentano un tesoro di storie, tradizioni e legami con il territorio, contribuendo a creare un’identità unica per ogni club e a rendere il calcio inglese un fenomeno culturale ricco e affascinante. Un patrimonio immateriale che continua a vivere e a emozionare milioni di tifosi in tutto il mondo.