Chi è il padrone di Google?

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Sergey Brin è il cofondatore di Alphabet Inc., la società madre di Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Fondata nel 1998, Alphabet ha sede a Mountain View, California e ha generato ricavi per 258 miliardi di dollari nel 2021.

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Oltre Brin e Page: La complessa struttura del potere dietro Google

Sergey Brin, insieme a Larry Page, è universalmente riconosciuto come uno dei padri fondatori di Google, oggi parte dell’enorme conglomerato Alphabet Inc. Ma definire Brin, o Page, “il padrone” di Google è una semplificazione eccessiva che nasconde una realtà ben più intricata. Mentre entrambi hanno giocato un ruolo cruciale nella nascita e nella crescita dell’azienda, la loro influenza attuale è meno diretta di quanto si possa immaginare.

La cifra di 258 miliardi di dollari di ricavi nel 2021, citata spesso, è un indicatore della potenza economica di Alphabet, ma non spiega chi realmente detiene il potere decisionale. La struttura azionaria, infatti, è fondamentale per comprendere la dinamica del controllo. Sebbene Brin e Page abbiano mantenuto una significativa quota azionaria nel corso degli anni, questa è diluita e distribuita tra una moltitudine di investitori, dipendenti tramite piani di stock option e fondi di investimento. Nessun singolo individuo, quindi, esercita un controllo assoluto.

Inoltre, la stessa struttura a holding di Alphabet, con Google come sussidiaria, complica ulteriormente la questione. La separazione tra la società madre e le sue diverse divisioni (Google Search, YouTube, Waymo, ecc.) introduce una complessa gerarchia manageriale. La direzione strategica di Alphabet è affidata ad un consiglio di amministrazione, composto da figure influenti del mondo tecnologico e finanziario, che sovraintende alle decisioni a lungo termine. Quindi, il potere non risiede esclusivamente nelle mani dei fondatori, ma è distribuito tra un network di dirigenti, investitori e membri del consiglio.

Inoltre, è essenziale considerare l’influenza dell’opinione pubblica e delle regolamentazioni governative. Google, per la sua capillare presenza nella vita digitale globale, è soggetto a un intenso scrutinio politico e mediatico. Le decisioni aziendali devono tenere conto delle pressioni normative in materia di antitrust, privacy dei dati e responsabilità sociale, fattori che limitano il potere discrezionale di qualsiasi singolo attore, anche i fondatori.

In conclusione, la domanda “Chi è il padrone di Google?” non ha una risposta semplice. Sergey Brin, insieme a Larry Page, ha gettato le basi di un impero tecnologico, ma il controllo di Alphabet e, di conseguenza, di Google, è oggi frammentato e distribuito tra un complesso ecosistema di stakeholder. La reale influenza dei fondatori, seppur ancora rilevante, è mediata da una serie di fattori che delineano un panorama decisamente più sfumato e complesso rispetto a un semplice rapporto di proprietà diretta.