Quali sono le categorie di beni strumentali?

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I beni strumentali si suddividono in materiali e immateriali. Tra i materiali, spiccano i beni mobili, una categoria ampia e frequente. Comprende mezzi di trasporto (automobili, veicoli commerciali e industriali), attrezzature, impianti, arredi dufficio e dispositivi come computer, stampanti e smartphone, essenziali per lattività lavorativa.

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Oltre la dicotomia materiale/immateriale: una classificazione approfondita dei beni strumentali

La definizione di “beni strumentali” come beni utilizzati per la produzione di altri beni o servizi è ampiamente condivisa, ma la loro classificazione necessita di un approfondimento che vada oltre la semplice dicotomia materiale/immateriale, spesso riduttiva e poco esaustiva. Mentre la distinzione tra beni materiali e immateriali rappresenta un primo livello di categorizzazione, una classificazione più efficace deve considerare la natura, la funzione e la durata economica dei beni stessi.

La categoria dei beni strumentali materiali, ampia e variegata, può essere ulteriormente suddivisa in base a diversi criteri. La distinzione tra beni mobili e beni immobili è fondamentale. I beni mobili, come correttamente sottolineato, rappresentano la maggior parte dei beni strumentali utilizzati dalle imprese. Tuttavia, la loro classificazione all’interno di questa categoria richiede una maggiore granularità. Possiamo, ad esempio, distinguere:

  • Mezzi di trasporto: Questa sottocategoria comprende un’ampia gamma di veicoli, dalle autovetture aziendali ai camion, dagli aerei ai treni, fino alle imbarcazioni, ciascuno con caratteristiche specifiche e una diversa incidenza sui costi aziendali. L’analisi deve tener conto non solo del costo di acquisto, ma anche delle spese di manutenzione, assicurazione e carburante.

  • Macchinari e impianti: Questa categoria raggruppa le attrezzature produttive, dalle macchine utensili ai robot industriali, dagli impianti di condizionamento agli impianti di produzione di energia. La loro complessità tecnologica e il costo di ammortamento richiedono una gestione attenta e una pianificazione strategica degli investimenti.

  • Attrezzature e arredi: Questa categoria include un’ampia gamma di beni, dalle attrezzature di ufficio (scrivanie, sedie, armadi) a quelle specifiche per determinate attività (strumenti chirurgici, attrezzature da laboratorio). Anche in questo caso, la scelta deve essere attenta al bilanciamento tra funzionalità, durata e costo.

  • Strumenti informatici e di telecomunicazione: In un’economia sempre più digitalizzata, questa categoria sta assumendo un’importanza crescente. Comprende computer, server, software, smartphone, reti di comunicazione, e rappresenta un investimento fondamentale per la produttività e la competitività aziendale.

La categoria dei beni strumentali immateriali, invece, include risorse di valore economico ma non fisiche, come:

  • Brevetti e marchi: rappresentano la proprietà intellettuale dell’azienda e costituiscono un asset fondamentale per la sua crescita e il suo successo sul mercato.

  • Software e licenze d’uso: indispensabili per il funzionamento di molti processi aziendali, rappresentano un investimento ricorrente e strategico.

  • Know-how e competenze del personale: rappresentano un capitale umano di inestimabile valore, difficile da quantificare ma fondamentale per la competitività.

  • Licenze e concessioni: conferiscono diritti specifici all’azienda e rappresentano un vantaggio competitivo.

In conclusione, una classificazione efficace dei beni strumentali richiede un approccio più articolato rispetto alla semplice distinzione tra materiale e immateriale. La suddivisione in sottocategorie, basata su criteri funzionali e di natura economica, permette una migliore comprensione del loro ruolo all’interno dell’azienda e una più efficace gestione degli investimenti. Solo una profonda analisi di queste caratteristiche permette una corretta valutazione del loro impatto sulla redditività e sulla competitività dell’impresa.