Quanto dura una batteria al 100%?

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Una batteria da 100 Ah, con scarica a 5A, funziona per circa 20 ore prima del raggiungimento della tensione di soglia (10,5V). A 100A, invece, la durata si riduce drasticamente a circa 45 minuti. La capacità nominale di 100Ah è influenzata significativamente dallintensità di corrente prelevata.

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La verità sulla durata delle batterie: un’analisi della capacità e dell’intensità di corrente

La semplice dicitura “batteria da 100Ah” può essere fuorviante. Spesso si presume che tale batteria possa alimentare un dispositivo per 100 ore con un consumo di 1 Ampere. In realtà, la capacità di una batteria, espressa in Ampereora (Ah), rappresenta solo una parte della storia. La durata reale è strettamente correlata all’intensità di corrente prelevata, un fattore spesso trascurato ma cruciale per comprendere il reale potenziale di una batteria.

Prendiamo ad esempio una batteria al piombo-acido da 100Ah, comunemente impiegata in applicazioni automotive e di back-up. La sua capacità nominale di 100Ah indica la quantità di carica elettrica che può fornire in un determinato periodo di tempo, solitamente 20 ore, a una specifica corrente di scarica. Questa corrente di scarica, detta “C20”, corrisponde al 5% della capacità nominale (nel nostro caso, 5A).

Se la batteria viene scaricata a questa corrente (5A), garantirà una durata di circa 20 ore prima di raggiungere la tensione di soglia di scarica, generalmente considerata intorno ai 10,5 Volt per le batterie al piombo-acido. Oltrepassare questo limite può danneggiare irreversibilmente la batteria, riducendone la vita utile e la capacità di carica successiva.

Tuttavia, la realtà si fa più complessa quando si aumenta l’intensità di corrente prelevata. Se richiediamo alla stessa batteria di erogare 100A (una corrente di scarica C1, corrispondente al 100% della capacità nominale), la sua durata si riduce drasticamente a circa 45 minuti. Questo significativo calo di performance evidenzia l’importanza della “curva di scarica” che, per ogni tipo di batteria, definisce la relazione tra la corrente prelevata e la durata effettiva.

Questa variazione è dovuta principalmente alla resistenza interna della batteria. A correnti di scarica elevate, la resistenza interna genera una maggiore caduta di tensione, riducendo la tensione ai capi della batteria e di conseguenza la sua durata. Inoltre, processi chimici interni alla batteria sono meno efficienti ad alti tassi di scarica, contribuendo ulteriormente alla riduzione della performance.

In conclusione, la capacità di una batteria, espressa in Ah, non è un indicatore assoluto della sua durata. È fondamentale considerare l’intensità di corrente prelevata per ottenere una stima realistica dell’autonomia. Per una corretta scelta della batteria, è quindi necessario conoscere il profilo di consumo dell’applicazione e scegliere un modello con una capacità nominale e una curva di scarica adeguate alle proprie esigenze. Solo così si potrà evitare di incorrere in brutte sorprese e sfruttare al meglio le prestazioni della batteria.