Quanto viene pagato il latte di mucca al produttore?

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Nel 2021, i produttori di latte bovino hanno ricevuto in media 46 centesimi al litro, secondo dati Ismea. Questo prezzo era già insufficiente a coprire i costi di produzione, stimati intorno ai 50 centesimi per litro e superiori in alcune zone, mettendo a rischio la sostenibilità economica degli allevamenti.

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Prezzi del latte bovino: una crisi per gli allevatori

Nell’ultimo anno, gli allevatori italiani di bovini da latte hanno dovuto affrontare una grave crisi economica, dovuta ai prezzi insostenibili del latte. Secondo i dati Ismea, nel 2021 i produttori hanno ricevuto in media 46 centesimi al litro, un importo ben al di sotto dei costi di produzione, stimati intorno ai 50 centesimi al litro, e ancora più elevati in alcune aree.

Questa situazione sta mettendo a rischio la sostenibilità economica degli allevamenti e sta spingendo molti produttori a chiudere le loro attività. L’aumento dei costi di produzione, dovuto principalmente al prezzo elevato dei mangimi e dell’energia, ha reso insopportabile il divario tra costi e ricavi.

Gli allevatori hanno chiesto più volte un aumento del prezzo del latte alla grande distribuzione, ma le loro richieste sono state finora ignorate. La grande distribuzione si è difesa sostenendo che i prezzi al consumo non possono essere aumentati a causa della bassa domanda del mercato.

Tuttavia, gli allevatori sostengono che i prezzi troppo bassi del latte non consentono loro di coprire neanche i costi di produzione, mettendo in pericolo la continuità delle loro attività e il benessere degli animali. La crisi del latte sta avendo ripercussioni su tutto il settore agricolo, poiché la chiusura degli allevamenti porterebbe a una riduzione della produzione di latte e di carne, con conseguenze negative per i consumatori e l’intera economia.

È urgente che le parti interessate, compresi i produttori, la grande distribuzione e il governo, trovino una soluzione a questa crisi. Gli allevatori chiedono un prezzo equo per il loro latte, che consenta loro di coprire i costi di produzione e di continuare a svolgere la loro attività essenziale nella produzione alimentare italiana.