Cosa fa un narcisista quando viene ignorato?
Essere ignorati ferisce profondamente lego del narcisista, minando il suo senso di superiorità. Tuttavia, chi ha lavorato sulla propria interiorità per raggiungere lindifferenza emotiva non è più vulnerabile a queste tattiche manipolative. Lassenza di reazione annulla leffetto desiderato dal narcisista, rendendo inefficaci i suoi tentativi di controllo e potere.
Il Silenzio che Scava: Cosa Succede Quando un Narcisista Viene Ignorato
L’ego di un narcisista è come un fragile cristallo: scintillante e appariscente, ma vulnerabile alla minima vibrazione. Essere ignorati, per una persona con tratti narcisistici, non è semplicemente un’offesa, ma un vero e proprio terremoto che scuote le fondamenta del suo precario castello di autostima. Dietro la maschera di superiorità e grandiosità, si cela infatti una profonda insicurezza che necessita costante validazione esterna per essere placata. Quando questa fonte di nutrimento viene improvvisamente interrotta, il narcisista si trova catapultato in un territorio inesplorato e spaventoso: quello dell’irrilevanza.
Ma cosa succede esattamente quando un narcisista viene ignorato? La reazione non è uniforme, ma spesso si articola in una serie di fasi, ciascuna mirata a riconquistare il controllo e ripristinare lo status quo.
1. La Negazione e la Confusione: Inizialmente, il narcisista potrebbe non comprendere appieno la situazione. Abituato ad essere al centro dell’attenzione, fatica a concepire l’idea di essere completamente ignorato. Potrebbe interpretare il silenzio come una fase temporanea, un semplice momento di distrazione o un malinteso facilmente risolvibile. Questa fase è caratterizzata da tentativi velati di riallacciare il contatto, magari attraverso messaggi ambigui o interazioni indirette sui social media, nel tentativo di suscitare una reazione.
2. La Rabbia e la Vendetta: Quando la negazione si infrange contro la dura realtà dell’indifferenza, subentra la rabbia. Il narcisista si sente ferito, umiliato e soprattutto privato del suo potere. Questa rabbia si manifesta spesso in modi subdoli e manipolatori. Può ricorrere alla diffamazione, spargendo voci e calunnie per danneggiare la reputazione della persona che lo sta ignorando. Oppure, può tentare di suscitare gelosia, ostentando nuove relazioni o successi, reali o presunti. L’obiettivo è sempre lo stesso: riacquistare il controllo e punire chi ha osato sfidare il suo ego.
3. Il “Hoovering” e il Tentativo di Riconquista: Dopo la fase della rabbia, il narcisista potrebbe optare per una tattica apparentemente opposta: il “hoovering”. Questo termine, derivato dall’aspirapolvere “Hoover”, descrive il tentativo di risucchio emotivo, volto a riportare la vittima nella sua orbita. In questa fase, il narcisista può ricorrere a promesse di cambiamento, a dichiarazioni d’amore sperticate o a gesti di generosità inaspettati. L’obiettivo è quello di abbassare le difese della persona ignorante, instillando dubbi e speranze, per poi riprendere il controllo una volta ristabilito il contatto.
4. Il Passaggio alla Prossima Vittima: Se tutti i tentativi falliscono, il narcisista potrebbe alla fine rassegnarsi e passare alla prossima fonte di nutrimento narcisistico. Questo non significa necessariamente che si dimenticherà della persona che lo ha ignorato. Piuttosto, la considererà una “fonte esaurita” e la relegherà in un angolo della sua mente, pronta ad essere ripescata in futuro, qualora le circostanze lo consentano.
Tuttavia, esiste una strategia che può realmente disarmare il narcisista: l’indifferenza emotiva. Questa non è semplice assenza di reazione, ma un vero e proprio lavoro interiore che porta a distaccarsi emotivamente dal narcisista e dalle sue manipolazioni. Chi raggiunge questo livello di consapevolezza comprende che le azioni del narcisista sono dettate da una profonda insicurezza e che non hanno nulla a che vedere con il suo valore personale. L’assenza di reazione diventa quindi una forma di autodifesa potente e inattaccabile, annullando l’effetto desiderato dal narcisista e rendendo inefficaci i suoi tentativi di controllo e potere. In definitiva, il silenzio diventa un’arma di liberazione, non solo per chi lo pratica, ma anche per chi ne è oggetto.
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