Cosa significa avere i brufoli sul seno?

I “Brufoletti” sul Seno: Tubercoli di Montgomery e Altro

L’apparizione di piccoli rilievi sul seno, in particolare attorno al capezzolo e all’areola, può generare preoccupazione in molte donne. Spesso, questi piccoli “brufoletti” sono in realtà una caratteristica anatomica normale e benigna: i tubercoli di Montgomery.

Queste ghiandole sebacee modificate, situate nell’areola mammaria, svolgono un ruolo importante durante la gravidanza e l’allattamento. Secernono una sostanza oleosa, leggermente untuosa, che contribuisce alla lubrificazione del capezzolo, proteggendolo da screpolature e infezioni, e rilasciando feromoni che facilitano l’attaccamento del neonato al seno.

L’infiammazione di questi tubercoli può manifestarsi con la comparsa di piccoli rilievi, simili a brufoli, rossi e talvolta leggermente dolenti al tatto. Questo fenomeno è spesso legato a fluttuazioni ormonali, può verificarsi in periodi specifici del ciclo mestruale, durante la gravidanza o l’allattamento, e persino a seguito di irritazioni locali causate da indumenti troppo stretti o da detergenti aggressivi. In questi casi, l’infiammazione è generalmente di lieve entità e si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni, senza richiedere alcun trattamento specifico.

È importante distinguere i tubercoli di Montgomery infiammati da altre possibili problematiche cutanee. Se i rilievi sono accompagnati da altri sintomi, come dolore intenso, secrezione purulenta dal capezzolo, arrossamento diffuso o gonfiore del seno, è fondamentale consultare un medico. Questi sintomi potrebbero indicare la presenza di un’infezione, come una mastite, o altre condizioni che richiedono una valutazione e un trattamento adeguati.

In sintesi, la presenza di piccoli rilievi sul seno, simili a brufoli, è nella maggior parte dei casi attribuibile ai tubercoli di Montgomery, una normale componente anatomica del seno. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un ginecologo o un dermatologo in caso di dubbi o se si manifestano sintomi aggiuntivi che destano preoccupazione. La diagnosi differenziale, effettuata da un professionista, permetterà di escludere altre patologie e di fornire la corretta assistenza, garantendo la salute e il benessere della paziente.