Che colori non si indossano a Teatro?
Secondo una tradizione teatrale superstiziosa, indossare il viola a teatro è considerato un tabù assoluto. Questa credenza non si limita allabbigliamento, ma si estende a qualsiasi accessorio, dalle scarpe alle borse, che possa contenere anche una sfumatura di questo colore.
Il Viola a Teatro: Un Tabù che Sfida il Tempo
Il sipario sta per alzarsi, le luci si affievoliscono e l’aria si riempie di un’attesa palpabile. Il teatro, luogo di magia e di illusione, è anche intriso di tradizioni e superstizioni, alcune delle quali perdurano nel tempo con una forza sorprendente. Tra queste, una delle più radicate e singolari riguarda un colore specifico: il viola.
Dimenticate completi eleganti, accessori raffinati e persino sottili tocchi cromatici: secondo un’antica credenza teatrale, indossare il viola a teatro è considerato portatore di sfortuna, un vero e proprio tabù da evitare a tutti i costi. Non si tratta di una semplice raccomandazione estetica, ma di un’avvertenza, un monito a non sfidare le forze occulte che, si dice, governino il palcoscenico.
Ma perché proprio il viola? Le origini di questa superstizione affondano le radici in un passato lontano, un’epoca in cui il teatro era un affare ben più precario di quanto lo sia oggi. Diverse teorie cercano di spiegare questa idiosincrasia cromatica:
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Il Lutto e la Quaresima: In passato, il viola era il colore tradizionalmente associato al lutto e alla Quaresima, periodi di penitenza e riflessione. Durante questi periodi, i teatri spesso chiudevano, privando attori e maestranze del loro sostentamento. Indossare il viola diventava quindi un promemoria di questi tempi difficili, un presagio di povertà e disoccupazione.
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I Costi di Produzione: Il viola era un colore costoso da produrre, richiedendo coloranti rari e complessi processi di lavorazione. Spesso, le compagnie teatrali non potevano permettersi di includere il viola nei costumi, e la sua presenza sul palcoscenico poteva segnalare una produzione di basso livello, destinata al fallimento.
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Il Decesso dei Protagonisti: Alcune rappresentazioni vedevano i protagonisti indossare il viola nel momento della loro dipartita scenica. Questo legame tra il colore e la morte in scena potrebbe aver contribuito a creare un’associazione negativa e sfortunata.
Indipendentemente dalla sua precisa origine, la superstizione del viola è sopravvissuta, tramandandosi di generazione in generazione tra attori, registi e persino spettatori. Ancora oggi, molti evitano accuratamente di indossare qualsiasi sfumatura di viola quando si recano a teatro, non volendo sfidare la sorte o, semplicemente, per rispetto di una tradizione secolare.
Certo, in un’epoca dominata dalla modernità e dalla razionalità, queste credenze possono apparire anacronistiche e prive di fondamento. Ma il teatro è anche un luogo dove la magia, l’emozione e la suggestione giocano un ruolo fondamentale. Forse, in fondo, un po’ di superstizione contribuisce a preservare quell’aura di mistero e di sacralità che da sempre avvolge il palcoscenico.
La prossima volta che vi preparerete per una serata a teatro, fateci caso: quante persone indosseranno il viola? Potreste rimanere sorpresi dalla persistenza di questa antica e affascinante credenza, un piccolo segreto condiviso da chi ama il teatro e le sue tradizioni, un omaggio silenzioso alle forze invisibili che, si dice, veglino sulle rappresentazioni. E se proprio non riuscite a resistere al fascino di questo colore, forse è meglio optare per un altro accessorio, per non rischiare di attirare la sfortuna e, magari, rovinare lo spettacolo a tutti. Dopo tutto, la magia del teatro risiede anche nella capacità di credere in qualcosa di più grande, qualcosa che va oltre la logica e la ragione.
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