Come si dice ubriaco in veneto?

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In Veneto, per dire che qualcuno è ubriaco, si usa spesso lespressione colorita ciapà na ciöca, che letteralmente significa aver preso una civetta. Questa espressione idiomatica, con la sua connotazione scherzosa e popolare, descrive efficacemente lo stato di ebbrezza.
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L’arte della sbronza in Veneto: “Ciapà na ciöca”

Il Veneto, terra di tradizioni millenarie e di un dialetto ricco e affascinante, possiede anche un vocabolario particolare per descrivere gli stati d’animo, e in questo caso, le situazioni di ebrezza. L’espressione “ciapà na ciöca”, letteralmente “afferrare una civetta”, è un’efficace, e spesso scherzosa, metafora per descrivere una persona ubriaca.

Diversamente dalle semplici definizioni, “ciapà na ciöca” non è una mera traduzione letterale di “ubriaco”. È un’immagine pittoresca, una sorta di metafora popolare che cattura l’essenza dello stato alterato di coscienza. L’idea di “afferrare una civetta” evoca un’immagine quasi buffa, di un’ostinazione bizzarra e di un’inefficacia crescente. E’ proprio questa connotazione, un misto di leggerezza e di riconoscibilità dello stato di ebbrezza, a rendere l’espressione così efficace.

Questa locuzione, tipica del dialetto veneto, differisce da un semplice sinonimo come “ubriaco” o “sbronzo”. Essa aggiunge un’accezione di spontaneità, di una condizione vissuta e non semplicemente descritta. Evoca un’immagine più immediata e colorita, quasi un “essere preso” da una forza incontrollabile, eppure con una punta di ironia e di comprensione, che parla di un vissuto collettivo e condiviso.

Non a caso, questa espressione è ancora in uso, trasmettendo l’autenticità di un linguaggio popolare che si evolve nel tempo. Oltre a descrivere la condizione fisica, “ciapà na ciöca” connota spesso anche la situazione in cui si trova la persona: un’occasione conviviale, un momento di svago tra amici, o forse un episodio di eccessivo consumo di alcol.

La scelta di utilizzare un’espressione dialettale, piuttosto che un termine standardizzato, evidenzia la ricchezza e la vitalità del linguaggio veneto. E’ un patrimonio linguistico che va preservato e valorizzato, come testimonianza delle peculiarità culturali e sociali di un’intera regione. “Ciapà na ciöca”, dunque, non è solo un modo per dire “ubriaco”, ma un piccolo frammento di storia orale, un’immagine colorita che cattura lo spirito del Veneto e la sua peculiare espressione dialettale.