Come si sblocca il dotto lacrimale?

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In caso di ostruzione delle vie lacrimali nelladulto, si procede inizialmente con un lavaggio delle vie per verificarne la pervietà. Se i sintomi persistono, si può optare per un intervento chirurgico chiamato dacriocistorinostomia, volto a creare un nuovo percorso per il deflusso lacrimale.

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Lacrime ostinate: quando l’occhio piange senza motivo

Le lacrime sono essenziali per la salute dei nostri occhi, lubrificandoli e proteggendoli da agenti esterni. Ma cosa succede quando il loro naturale deflusso viene ostacolato? Si parla allora di ostruzione delle vie lacrimali, un problema che può colpire persone di ogni età, manifestandosi con lacrimazione eccessiva, secrezione oculare, e in alcuni casi, dolore e gonfiore nell’angolo interno dell’occhio.

Nell’adulto, la prima linea d’azione per sbloccare un dotto lacrimale ostruito consiste in una procedura relativamente semplice: il lavaggio delle vie lacrimali. Attraverso l’inserimento di una minuscola cannula, il medico inietta una soluzione fisiologica sterile all’interno dei canalicoli lacrimali, con lo scopo di rimuovere eventuali ostruzioni come muco, detriti cellulari o piccoli calcoli. Questo lavaggio, oltre ad avere una funzione diagnostica, permettendo di verificare la pervietà delle vie e l’entità dell’ostruzione, può anche risolvere il problema, ripristinando il normale deflusso lacrimale.

Tuttavia, non sempre il lavaggio è sufficiente. Se i sintomi persistono nonostante la procedura, o se l’ostruzione si ripresenta, si rende necessario un approccio più invasivo: la dacriocistorinostomia (DCR). Questo intervento chirurgico, eseguibile sia con tecnica endoscopica che esterna, ha l’obiettivo di creare un nuovo passaggio per le lacrime, bypassando l’ostruzione. In pratica, si crea una comunicazione diretta tra il sacco lacrimale e le fosse nasali, consentendo alle lacrime di defluire correttamente.

La DCR endoscopica, meno invasiva rispetto alla tecnica esterna, prevede l’inserimento di strumenti miniaturizzati attraverso le narici, senza incisioni cutanee esterne. Questo approccio riduce i tempi di recupero, minimizza il rischio di cicatrici visibili e generalmente comporta un minor disagio post-operatorio. La DCR esterna, invece, richiede una piccola incisione nell’angolo interno dell’occhio, offrendo al chirurgo una maggiore visibilità del campo operatorio. La scelta tra le due tecniche dipende da diversi fattori, tra cui l’anatomia del paziente, la natura dell’ostruzione e l’esperienza del chirurgo.

In conclusione, l’ostruzione delle vie lacrimali è un problema che, sebbene fastidioso, può essere risolto efficacemente. Il lavaggio delle vie lacrimali rappresenta il primo passo diagnostico e terapeutico, mentre la dacriocistorinostomia offre una soluzione definitiva nei casi più ostinati. È fondamentale rivolgersi ad un oculista specialista per una corretta diagnosi e per individuare il trattamento più appropriato alle proprie esigenze. Un intervento tempestivo può prevenire complicanze come infezioni ricorrenti e migliorare significativamente la qualità della vita del paziente.