Cosa fare se dopo 2 ore dalla Tachipirina la febbre non scende?

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Se la febbre non si abbassa dopo 2 ore dalla Tachipirina, puoi assumere Nurofen solo se è molto elevata o se è associata a forti dolori di gola o otite.

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Febbre persistente dopo Tachipirina: quando preoccuparsi e cosa fare

La febbre è un sintomo comune a numerose patologie, e la Tachipirina (Paracetamolo) rappresenta spesso il primo rimedio scelto per contrastarla. Tuttavia, capita che dopo due ore dall’assunzione, la temperatura corporea rimanga elevata o addirittura aumenti. Cosa fare in questi casi? È importante agire con cognizione di causa, evitando il fai-da-te e considerando attentamente la situazione clinica.

L’inefficacia della Tachipirina dopo due ore non significa automaticamente un fallimento terapeutico o la necessità di ricorrere immediatamente a farmaci più potenti. È fondamentale valutare diversi fattori:

  • Intensità della febbre: Una febbre elevata (superiore a 39°C) o in costante aumento, nonostante l’assunzione di Tachipirina, richiede una maggiore attenzione. In questi casi, una semplice attesa potrebbe non essere sufficiente.

  • Sintomi associati: La febbre è spesso accompagnata da altri sintomi, come mal di testa, dolori muscolari, tosse, mal di gola, vomito o diarrea. La presenza di sintomi intensi e specifici, come un forte dolore all’orecchio (otite) o un’intensa faringodinia (dolore alla gola), indica la necessità di una valutazione medica più approfondita.

  • Età e condizioni di salute preesistenti: Bambini, anziani e persone con patologie croniche sono più vulnerabili alle complicanze febbrili e necessitano di un monitoraggio più attento. In questi casi, è sempre consigliabile consultare un medico.

  • Posologia corretta: È essenziale aver assunto la dose corretta di Tachipirina, in base all’età e al peso corporeo. Un dosaggio insufficiente potrebbe spiegare la persistenza della febbre.

Quando assumere Nurofen (Ibuprofene)?

L’Ibuprofene, principio attivo del Nurofen, è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) che agisce con un meccanismo d’azione diverso dal Paracetamolo. La sua assunzione non deve essere considerata una semplice alternativa alla Tachipirina, ma una scelta da valutare attentamente solo in presenza di:

  • Febbre molto alta (superiore a 39°C) che non risponde alla Tachipirina.
  • Dolore intenso associato alla febbre, come ad esempio un forte mal di gola o un’otite.

È fondamentale ricordare che l’automedicazione può essere pericolosa. Prima di assumere Nurofen o altri farmaci, è sempre consigliabile consultare un medico o un farmacista, soprattutto in presenza di febbre persistente, elevata o accompagnata da altri sintomi preoccupanti. Essi potranno effettuare una corretta diagnosi e indicare la terapia più appropriata. La febbre è un segnale d’allarme che il corpo invia, e ignorarlo potrebbe comportare rischi per la salute. La prudenza e la tempestività nella ricerca di un consulto medico sono sempre la scelta migliore.