Cosa fare se non accettano POS?

0 visite

Se un esercente rifiuta il pagamento tramite POS, non sei autorizzato ad andartene senza pagare. Per far valere i tuoi diritti e risolvere la situazione legalmente, la soluzione più appropriata è contattare le forze dellordine, che potranno intervenire per accertare la violazione e garantire il rispetto della normativa vigente.

Commenti 0 mi piace

Pagamenti elettronici: quando il POS diventa un problema e come tutelarsi

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici, sancito dalla legge, dovrebbe garantire a tutti i consumatori la possibilità di effettuare acquisti in modo semplice e sicuro. Eppure, capita ancora di imbattersi in esercenti che rifiutano il pagamento tramite POS, lasciando il cliente in una situazione di disagio e incertezza. Cosa fare in questi casi? Ignorare il problema e pagare in contanti potrebbe sembrare la soluzione più rapida, ma non è la più corretta né la più tutelante.

In primo luogo, è fondamentale ricordare che il rifiuto di accettare pagamenti elettronici, salvo giustificati motivi tecnici temporanei e debitamente comunicati, costituisce una violazione delle normative vigenti. La semplice affermazione di un malfunzionamento del POS, senza prove concrete e soprattutto senza una comunicazione chiara e trasparente al cliente, non è sufficiente a giustificare il rifiuto.

Andarsene senza pagare, quindi, non è la soluzione. Questo comportamento, infatti, potrebbe essere interpretato come una mancanza di volontà al pagamento, con conseguenti possibili problematiche legali per il consumatore.

La strategia più efficace per tutelare i propri diritti e risolvere la situazione è contattare immediatamente le forze dell’ordine. Carabinieri, Polizia o Guardia di Finanza possono intervenire per accertare la violazione e sanzionare l’esercente che si rifiuta di accettare pagamenti elettronici senza giustificazione valida. La presenza delle forze dell’ordine permette, inoltre, di documentare l’accaduto e di raccogliere le prove necessarie per un’eventuale successiva segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) o ad altre autorità competenti.

Oltre alla segnalazione alle forze dell’ordine, è consigliabile documentare l’accaduto con ogni mezzo a disposizione: scattare fotografie o video dell’insegna dell’esercizio commerciale, del cartello eventualmente esposto che indica il rifiuto del POS, e se possibile, registrare la conversazione con l’esercente (sempre nel rispetto della normativa sulla privacy). Queste prove saranno fondamentali per supportare la propria denuncia e dimostrare l’accaduto alle autorità competenti.

Infine, non bisogna sottovalutare l’importanza di segnalare l’accaduto anche alle associazioni dei consumatori. Queste organizzazioni forniscono assistenza legale e supporto nella gestione di controversie simili, contribuendo a contrastare il fenomeno del rifiuto dei pagamenti elettronici e a garantire la tutela dei diritti dei consumatori.

In conclusione, di fronte al rifiuto ingiustificato di accettare pagamenti tramite POS, la reazione più efficace non è la rassegnazione, ma l’azione. Contattare le forze dell’ordine, documentare l’accaduto e, eventualmente, rivolgersi ad associazioni dei consumatori, rappresenta il percorso più adeguato per far valere i propri diritti e contribuire a contrastare questa pratica illegale. Il pagamento elettronico è un diritto, e la sua tutela passa anche attraverso la consapevolezza e la determinazione di ogni singolo consumatore.