In quale frutta secca si trova la vitamina B12?

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Per soddisfare il fabbisogno di vitamina B12, è consigliabile consumare alimenti funzionali arricchiti. In alternativa, si possono scegliere cibi fortificati, come alcuni cereali o latte vegetale di soia e mandorla, dove la vitamina B12 è stata aggiunta artificialmente. Noci e semi possono rappresentare una fonte integrativa.

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La vitamina B12 nella frutta secca: un mito da sfatare

La vitamina B12 è un nutriente essenziale per la salute del sistema nervoso, la formazione dei globuli rossi e la sintesi del DNA. Spesso si sente parlare dell’importanza di assumere questa vitamina attraverso una dieta equilibrata, ma quando si tratta di frutta secca, è necessario fare chiarezza. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la frutta secca non contiene vitamina B12 in quantità significative naturalmente. Quindi, mangiare noci, mandorle, nocciole, pistacchi o altra frutta secca non contribuisce in modo apprezzabile all’apporto di questa vitamina.

L’idea che la frutta secca possa essere una fonte di vitamina B12 potrebbe derivare dalla sua ricchezza in altri nutrienti, come vitamine del gruppo B (in particolare B1, B2, B3, B5, B6 e B9), minerali e grassi sani. Questa associazione, però, è errata. La vitamina B12 è prodotta principalmente da batteri e si trova naturalmente in alimenti di origine animale, come carne, pesce, uova e latticini.

Per chi segue una dieta vegana o vegetariana, o per chi ha difficoltà ad assorbire la vitamina B12 dagli alimenti, diventa quindi fondamentale trovare fonti alternative. Come indicato, la frutta secca non è una soluzione. Invece, per soddisfare il fabbisogno di vitamina B12, è consigliabile optare per alimenti funzionali arricchiti o fortificati.

Cosa significa? Gli alimenti fortificati sono quelli a cui è stata aggiunta artificialmente la vitamina B12 durante il processo produttivo. Esempi comuni includono alcuni cereali per la colazione, latte vegetale (come quello di soia o mandorla), e alcuni prodotti a base di lievito alimentare. Gli alimenti funzionali, invece, sono alimenti naturalmente privi di B12 ma a cui vengono aggiunti specifici ceppi batterici in grado di produrla durante la fermentazione.

Sebbene noci e semi, come semi di chia, semi di lino e semi di girasole, possano offrire un valido contributo nutrizionale in termini di vitamine, minerali e acidi grassi essenziali, il loro apporto di vitamina B12 è trascurabile e non può essere considerato una fonte affidabile. Includerli nella dieta è sicuramente positivo per la salute generale, ma non risolve il problema dell’apporto di vitamina B12.

In conclusione, se si cerca una fonte di vitamina B12, è importante rivolgersi ad alimenti specificamente arricchiti o fortificati, consultando un medico o un nutrizionista per valutare il proprio fabbisogno e individuare la strategia migliore per soddisfarlo. Non affidarsi a fonti non verificate e ricordare che la frutta secca, pur essendo un alimento sano e nutriente, non contiene vitamina B12 in quantità significative.