Quali colori non si indossano a teatro?
Secondo la superstizione teatrale, il colore viola è proibito a teatro. Evitare non solo gli abiti di questo colore, ma anche gli accessori, come borsette, scarpe e cappelli.
Il viola a teatro: una superstizione che resiste al tempo
Il teatro, mondo di magia e illusione, è intriso di tradizioni e superstizioni tramandate di generazione in generazione. Tra queste, una delle più radicate riguarda il colore viola, considerato un vero e proprio tabù per chi calca le scene o siede tra il pubblico. Ma da dove nasce questa credenza e perché resiste ancora oggi, in un’epoca dominata dalla razionalità?
La superstizione del viola a teatro affonda le sue radici in un mix di fattori storici, economici e simbolici. Nell’antica Roma, la porpora, una particolare tonalità di viola, era un colore estremamente costoso da produrre, estratto da molluschi marini. Il suo utilizzo era quindi riservato esclusivamente all’imperatore e alle alte cariche, diventando simbolo di potere e regalità. Di conseguenza, indossare la porpora a teatro, luogo di intrattenimento popolare, era visto come un atto di arroganza e mancanza di rispetto.
Con il passare dei secoli, la produzione della porpora si semplificò, ma la sua associazione con il potere e la ricchezza persistette. Nel periodo medievale e rinascimentale, il viola continuò ad essere un colore predominante negli abiti dei nobili e del clero. La sua presenza sul palcoscenico, soprattutto in epoche in cui gli attori provenivano da ceti sociali più bassi, avrebbe potuto creare confusione e offuscare la distinzione tra realtà e finzione.
Un’altra interpretazione lega il divieto del viola alla sua associazione con la morte e il lutto. In alcune culture, infatti, questo colore veniva indossato durante i periodi di cordoglio. Portarlo a teatro, luogo dedicato alla celebrazione della vita e delle emozioni, era considerato di cattivo auspicio, un presagio di sventura per lo spettacolo e per gli artisti coinvolti.
Oggi, la maggior parte degli spettatori e degli artisti non conosce le origini di questa superstizione. Tuttavia, la tradizione del “no viola a teatro” persiste, tramandata come un curioso aneddoto, un omaggio al passato e al fascino misterioso che avvolge il mondo dello spettacolo. Evitare il viola, non solo negli abiti ma anche negli accessori, diventa quasi un rito scaramantico, un gesto propiziatorio per una performance di successo.
Che si creda o meno a queste superstizioni, il divieto del viola a teatro rappresenta un interessante esempio di come antiche credenze possano sopravvivere al tempo e continuare a influenzare, anche solo in minima parte, il nostro comportamento. Un piccolo dettaglio, un tocco di colore (o meglio, la sua assenza), che contribuisce a rendere il mondo del teatro ancora più affascinante e ricco di mistero.
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