Quali esami fare per l'intolleranza al lattosio?

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Per diagnosticare lintolleranza al lattosio si ricorre a vari test, tra cui spicca il Breath Test. Questo esame, semplice e non invasivo, misura la concentrazione di idrogeno nel respiro del paziente prima e dopo lassunzione di una soluzione contenente lattosio, fornendo indicazioni sulla sua capacità di digestione.

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Svelare il Mistero del Lattosio: Quali Esami per una Diagnosi Accurata?

L’intolleranza al lattosio, un disturbo digestivo sempre più diffuso, affligge milioni di persone in tutto il mondo, causando una vasta gamma di sintomi spiacevoli che vanno dal gonfiore e flatulenza a crampi addominali e diarrea. Ma come si può stabilire con certezza se si soffre di questa condizione? La diagnosi non si basa solo sui sintomi, spesso aspecifici e sovrapponibili ad altre patologie, ma richiede l’ausilio di specifici esami diagnostici.

Tra le procedure più comuni e affidabili spicca il Breath Test al Lattosio, un esame non invasivo e relativamente semplice da eseguire. Il paziente, a digiuno, viene sottoposto a un prelievo di campioni di respiro per misurare la concentrazione di idrogeno (H2) e metano (CH4). Successivamente, assume una soluzione contenente una dose standardizzata di lattosio. A intervalli regolari, per circa due ore, vengono eseguiti ulteriori prelievi di respiro. L’aumento significativo dei livelli di idrogeno e/o metano nel respiro, rispetto ai valori basali, indica una difficoltà nell’assorbimento del lattosio da parte dell’organismo, tipica dell’intolleranza. Questo accade perché il lattosio non digerito raggiunge il colon, dove viene fermentato dalla flora batterica, producendo appunto idrogeno e metano.

Sebbene il Breath Test sia il gold standard per la diagnosi dell’intolleranza al lattosio, esistono anche altre metodiche diagnostiche, seppur meno utilizzate. Tra queste, troviamo:

  • Test di tolleranza al lattosio con misurazione della glicemia: Questo esame monitora i livelli di glucosio nel sangue prima e dopo l’assunzione di lattosio. Un aumento minimo o assente della glicemia suggerisce un’incapacità di digerire il lattosio. Tuttavia, questo metodo è meno preciso del Breath Test, in quanto la variazione glicemica può essere influenzata da diversi fattori, rendendo l’interpretazione dei risultati più complessa.

  • Esami delle feci: L’analisi delle feci può evidenziare la presenza di acidi grassi a catena corta, prodotti dalla fermentazione del lattosio indigesto nel colon. Anche questo metodo, però, presenta una minore sensibilità e specificità rispetto al Breath Test.

  • Test genetici: Alcuni test genetici possono identificare la presenza di varianti genetiche associate a una ridotta attività dell’enzima lattasi, responsabile della digestione del lattosio. Questi test possono essere utili, soprattutto in caso di sospetta intolleranza primaria, ma non sostituiscono completamente i test funzionali.

In conclusione, la scelta del metodo diagnostico più appropriato dipende da diversi fattori, tra cui la sintomatologia del paziente, la disponibilità delle diverse metodiche e le preferenze del medico. Il Breath Test al lattosio rimane, tuttavia, lo strumento diagnostico più accurato e raccomandato per la maggior parte dei casi di sospetta intolleranza al lattosio, offrendo un approccio semplice, non invasivo e affidabile per svelare il mistero di questo comune disturbo digestivo. È fondamentale, in ogni caso, rivolgersi al proprio medico per una corretta valutazione e la scelta del percorso diagnostico più adeguato alle proprie esigenze.