Quando si fa la fattura senza IVA?

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Un fornitore può emettere fattura senza IVA solo dopo aver accertato, tramite il proprio cassetto fiscale, la presenza di una dichiarazione dintento valida da parte del cliente. La responsabilità di verificare lesistenza di tale dichiarazione ricade interamente sul fornitore prima dellemissione della fattura senza IVA.

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Fattura senza IVA: una guida per evitare spiacevoli sorprese

L’emissione di una fattura senza IVA è un’operazione delicata che richiede attenzione e precisione da parte del fornitore. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è sufficiente la semplice richiesta del cliente per giustificare l’esenzione dell’imposta sul valore aggiunto. La normativa vigente, infatti, impone al fornitore una rigorosa verifica preventiva per evitare sanzioni e contenziosi.

L’elemento cardine di questa verifica risiede nel cosiddetto “cassetto fiscale”, lo strumento digitale messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per la gestione delle informazioni fiscali. Prima di procedere all’emissione della fattura senza IVA, il fornitore ha l’obbligo imprescindibile di accertare la presenza di una dichiarazione d’intento valida rilasciata dal cliente. Questa dichiarazione attesta l’esistenza delle condizioni che permettono l’esenzione IVA, come ad esempio l’appartenenza del cliente ad un regime speciale o l’esportazione di beni/servizi al di fuori del territorio italiano.

È fondamentale comprendere che la responsabilità di questa verifica grava interamente sul fornitore. Non è sufficiente una semplice comunicazione verbale o un’autodichiarazione del cliente. Il fornitore deve attingere al cassetto fiscale del cliente, o ricevere documentazione ufficiale equivalente, per verificare l’effettiva validità e regolarità della dichiarazione d’intento. L’assenza di questa verifica espone il fornitore a pesanti sanzioni amministrative, che possono comprendere multe salate e l’obbligo di rettifica della fattura con conseguente addebito dell’IVA dovuta.

Per evitare spiacevoli inconvenienti, è consigliabile che i fornitori adottino procedure interne chiare e precise per la gestione delle fatture senza IVA. Questo potrebbe includere l’implementazione di checklist, l’utilizzo di software di fatturazione con funzionalità di verifica integrata e la formazione del personale addetto alla fatturazione sulle normative vigenti. In caso di dubbi o incertezze, è sempre opportuno consultare un professionista del settore, come un commercialista, per ottenere una consulenza specifica e garantire la piena conformità alle disposizioni di legge.

In conclusione, l’emissione di una fattura senza IVA, seppur apparentemente semplice, richiede un’accurata verifica della validità della dichiarazione d’intento del cliente. La responsabilità di questa verifica ricade esclusivamente sul fornitore, che deve adottare le misure necessarie per evitare sanzioni e garantire la corretta gestione della propria posizione fiscale. La diligenza e l’attenzione ai dettagli sono elementi cruciali per operare nel rispetto della legge e tutelare la propria attività.