Quando si prendono i fringe benefit?
Le aziende possono offrire ai dipendenti fringe benefit, come beni o servizi, al di sopra dello stipendio base. Questi vantaggi non sono tassati né inclusi nel reddito del dipendente, purché il loro valore complessivo non superi una determinata soglia, fissata a 1.000 o 2.000 euro.
Fringe Benefit: un vantaggio per dipendenti e aziende, ma attenzione alle regole
I fringe benefit rappresentano un’opportunità interessante sia per i dipendenti che per le aziende. Si tratta di beni o servizi offerti dal datore di lavoro in aggiunta alla retribuzione standard, che contribuiscono a migliorare il benessere del lavoratore e a rendere l’azienda più attrattiva. Ma quando si possono effettivamente erogare e, soprattutto, come evitare di incorrere in sanzioni?
La normativa italiana prevede la possibilità di offrire ai dipendenti una serie di fringe benefit esentasse, a patto che il loro valore complessivo non superi determinate soglie. Un aspetto cruciale da comprendere è la distinzione tra i due limiti di esenzione: 2.585,83 euro e 2.000 euro.
Il limite più elevato, 2.585,83 euro, si applica ai benefit erogati sotto forma di beni e servizi. Rientrano in questa categoria, ad esempio, l’utilizzo di auto aziendali per uso promiscuo, l’assegnazione di buoni pasto, l’abbonamento a palestre o l’accesso a servizi di assistenza sanitaria integrativa. Questo limite è rimasto invariato per il 2023.
Il limite di 2.000 euro, invece, è una novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 e riguarda specificatamente i premi in beni e servizi, erogati ai dipendenti con figli fiscalmente a carico, con un reddito non superiore a 28.000 euro lordi. Questa soglia è cumulabile con il limite di 2.585,83 euro, portando il tetto massimo di esenzione a 4.585,83 euro per i lavoratori con le caratteristiche sopra citate.
È fondamentale sottolineare che il superamento di questi limiti comporta la tassazione della parte eccedente come reddito da lavoro dipendente. Per evitare spiacevoli sorprese, è quindi essenziale monitorare attentamente il valore dei fringe benefit erogati a ciascun dipendente.
Oltre ai limiti di valore, è importante considerare anche la natura dei benefit. Non tutti i beni e servizi possono essere considerati fringe benefit esentasse. Ad esempio, l’erogazione di denaro contante, anche se finalizzata all’acquisto di beni o servizi, non rientra tra le agevolazioni previste.
Un’attenta pianificazione e una corretta gestione dei fringe benefit sono quindi fondamentali per massimizzare i vantaggi per entrambe le parti, nel rispetto della normativa vigente. Consulenza specializzata e un’accurata documentazione sono strumenti preziosi per navigare con sicurezza nel complesso mondo delle agevolazioni fiscali legate al rapporto di lavoro.
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