Quanto cambia lo stipendio da apprendistato a indeterminato?

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Durante lapprendistato, lo stipendio cresce progressivamente. In genere, si inizia con circa il 70% della retribuzione standard del livello contrattuale nel primo anno. Questa percentuale aumenta all80% nel secondo anno e raggiunge il 90% nel terzo, avvicinandosi gradualmente alla retribuzione completa prevista dal contratto indeterminato.

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Dal salario di apprendista alla stabilità dell’indeterminato: quanto cambia la busta paga?

L’apprendistato rappresenta un trampolino di lancio fondamentale per l’ingresso nel mondo del lavoro, offrendo ai giovani l’opportunità di acquisire competenze specifiche e concrete direttamente sul campo. Ma come si traduce questo percorso formativo in termini economici? Quanto cambia lo stipendio da apprendistato a indeterminato?

Durante il periodo di apprendistato, la retribuzione cresce gradualmente, seguendo una progressione stabilita dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento per il settore specifico. In linea generale, il primo anno di apprendistato prevede una retribuzione pari a circa il 70% di quella prevista per un lavoratore con contratto a tempo indeterminato e mansioni equivalenti. Questo significa che, se lo stipendio standard per quella determinata posizione fosse ad esempio di 1500 euro lordi, l’apprendista percepirebbe circa 1050 euro lordi mensili.

Con il progredire del percorso formativo, anche la retribuzione si adegua. Nel secondo anno, la percentuale sale generalmente all’80% dello stipendio standard. Riprendendo l’esempio precedente, la busta paga dell’apprendista salirebbe a circa 1200 euro lordi. Infine, nel terzo anno, la retribuzione raggiunge tipicamente il 90%, portando l’apprendista a percepire circa 1350 euro lordi, avvicinandosi sensibilmente alla retribuzione piena.

Il passaggio dal contratto di apprendistato a quello a tempo indeterminato, una volta concluso il periodo formativo, sancisce il raggiungimento del 100% della retribuzione prevista dal CCNL. Oltre all’aumento salariale, il passaggio all’indeterminato comporta una serie di vantaggi, tra cui una maggiore stabilità lavorativa, l’accesso a benefit aziendali più ampi e maggiori tutele previste dalla legge.

È importante sottolineare che le percentuali indicate (70%, 80%, 90%) rappresentano una generalizzazione. La retribuzione effettiva percepita durante l’apprendistato, così come quella successiva all’assunzione a tempo indeterminato, dipende da diversi fattori, tra cui il CCNL applicato, il livello di inquadramento, l’anzianità di servizio maturata durante l’apprendistato stesso e eventuali accordi aziendali. Per avere un quadro preciso della propria situazione, è fondamentale consultare il proprio contratto di apprendistato e il CCNL di riferimento.

In conclusione, l’apprendistato offre un percorso di crescita professionale e retributiva graduale, che prepara i giovani ad affrontare il mondo del lavoro con competenze solide e una retribuzione adeguata. Il passaggio all’indeterminato rappresenta il coronamento di questo percorso, garantendo stabilità e un pieno riconoscimento economico delle competenze acquisite.