Cosa deve mangiare un paziente disfagico?

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Per un paziente disfagico, sono consigliati alimenti dalla consistenza morbida e omogenea: carne tritata finemente, pesce senza lische, formaggi cremosi e uova. Le verdure devono essere ben cotte e frullate, preferibilmente in passati, mentre la frutta è ideale in frullati o mousse. Yogurt liscio e latte addensato con biscotti sbriciolati completano lalimentazione.

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Nutrire chi fatica a deglutire: Guida all’alimentazione per pazienti disfagici

La disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire, è una condizione che può derivare da diverse cause, come ictus, malattie neurologiche, interventi chirurgici alla testa e al collo, o semplicemente l’invecchiamento. Per chi ne soffre, l’atto di mangiare, un piacere fondamentale per la vita, si trasforma in una sfida complessa e potenzialmente pericolosa. Un’alimentazione adeguata, quindi, diventa cruciale non solo per il mantenimento della salute, ma anche per la sicurezza e il benessere del paziente disfagico.

L’obiettivo primario è garantire un apporto nutrizionale completo e bilanciato, minimizzando il rischio di aspirazione, ovvero l’ingresso involontario di cibo o liquidi nelle vie respiratorie. Questo significa modificare la consistenza degli alimenti per renderli più facili e sicuri da deglutire.

La consistenza è la chiave:

L’elemento fondamentale nella preparazione dei pasti per un paziente disfagico è la consistenza. L’ideale è optare per cibi morbidi, omogenei e privi di grumi. Ecco alcuni esempi di alimenti consigliati, declinati in base alle categorie principali:

  • Proteine:

    • Carne: La carne deve essere tritata finemente, preferibilmente in forma di omogeneizzato o purè. Evitare pezzi interi o fibrosi. Pollo e tacchino sono scelte più leggere e digeribili.
    • Pesce: Il pesce è un’ottima fonte di proteine e omega-3, ma deve essere rigorosamente senza lische e cucinato in modo da risultare molto morbido. Il merluzzo o la sogliola al vapore, sminuzzati, sono perfetti.
    • Uova: Le uova sono versatili e nutrienti. Possono essere consumate strapazzate, in frittata sottile e ben cotta, oppure sode e schiacciate. Evitare l’uovo alla coque o sodo con il tuorlo morbido.
    • Formaggi: Preferire i formaggi cremosi e spalmabili, come ricotta, crescenza o formaggino. Evitare formaggi stagionati o con crosta.
  • Verdure:

    • Le verdure devono essere cotte a lungo e poi frullate fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Passati di verdure sono una scelta eccellente. Zucca, carote, zucchine e patate sono facilmente riducibili in purea e ben tollerate. Evitare verdure crude o con fibre dure.
  • Frutta:

    • La frutta può essere consumata sotto forma di frullati, mousse, o purea. Le banane mature, le pere cotte e le pesche sciroppate (senza pezzi) sono ottime opzioni. Evitare frutta con semi piccoli o buccia dura.
  • Latticini:

    • Lo yogurt liscio e intero (senza pezzi di frutta o cereali) è un’ottima fonte di calcio e probiotici. Il latte può essere addensato con amido di mais o, in alternativa, con biscotti secchi sbriciolati finemente.

Ulteriori considerazioni:

  • Idratazione: Mantenere una buona idratazione è fondamentale. Oltre all’acqua, si possono offrire succhi di frutta diluiti, brodi vegetali o tisane tiepide. Potrebbe essere necessario addensare i liquidi con addensanti specifici, su consiglio del medico o del logopedista.
  • Consulenza specialistica: È fondamentale consultare un medico e un logopedista. Questi professionisti valuteranno il grado di disfagia del paziente e forniranno indicazioni precise sulla consistenza degli alimenti, le tecniche di deglutizione e le eventuali terapie riabilitative.
  • Pazienza e comprensione: Alimentare una persona disfagica richiede tempo, pazienza e comprensione. È importante creare un ambiente rilassato e senza fretta, incoraggiando il paziente a deglutire lentamente e a concentrarsi sull’atto di mangiare.

L’alimentazione per un paziente disfagico è un percorso personalizzato che richiede attenzione e adattamento. Seguendo le indicazioni mediche e offrendo cibi dalla consistenza appropriata, è possibile garantire un’alimentazione sicura, nutriente e piacevole, migliorando la qualità della vita del paziente.