Chi deve preparare le mappe concettuali?
Le mappe concettuali, strumenti di apprendimento autonomo, vanno create dallo studente. La scuola ha il dovere di fornire il supporto necessario per acquisire questa competenza, qualora lo studente non la possedesse. Questo è in linea con il principio di autonomia di studio previsto dal DM 5669.
L’Autonomia del Sapere: Chi Crea le Mappe Concettuali e Perché?
Le mappe concettuali, strumenti grafici potenti per organizzare le informazioni e favorire la comprensione profonda di un argomento, sono sempre più diffuse nel panorama educativo. Ma a chi spetta il compito di realizzarle? La risposta, sebbene apparentemente semplice, nasconde una complessità che coinvolge l’autonomia dello studente, il ruolo del docente e l’interpretazione stessa del processo di apprendimento.
La risposta breve, e quella più corretta in linea con le migliori pratiche pedagogiche moderne, è: lo studente. La creazione di una mappa concettuale è un’attività intrinsecamente legata al processo di apprendimento autonomo. È nel momento stesso della costruzione grafica, nella scelta dei concetti chiave e delle relazioni tra essi, che lo studente elabora, organizza e interiorizza la conoscenza. Questo processo attivo, di riflessione e sintesi, è fondamentale per una comprensione profonda e duratura, molto più efficace di una semplice rilettura passiva del materiale didattico.
Il DM 5669, con l’enfasi sull’autonomia di studio, rafforza ulteriormente questa idea. L’autonomia non significa abbandono; al contrario, presuppone un ruolo attivo e propositivo da parte della scuola nel fornire agli studenti gli strumenti e il supporto necessari per esercitare tale autonomia. Se uno studente non possiede ancora le competenze per costruire una mappa concettuale efficace – una competenza metacognitiva di fondamentale importanza – la scuola ha il dovere di intervenire.
Questo intervento, però, non deve tradursi nella creazione di mappe preconfezionate da parte del docente. Il rischio, in questo caso, sarebbe quello di annullare il valore stesso dell’attività, trasformandola in un mero esercizio di copia e incolla, privo del significato profondo che invece la caratterizza. Il ruolo del docente dovrebbe essere quello di:
- Guida metodologica: illustrare le diverse tecniche di creazione di mappe concettuali, offrendo esempi e suggerimenti pratici.
- Supporto individuale: identificare le difficoltà specifiche degli studenti e fornire un’assistenza personalizzata, senza sostituirsi nel processo creativo.
- Feedback costruttivo: valutare le mappe prodotte dagli studenti, fornendo indicazioni precise su punti di forza e aree di miglioramento.
- Integrazione curricolare: includere la creazione di mappe concettuali come attività ricorrente all’interno del percorso di apprendimento, stimolando la sua applicazione in diverse discipline.
In definitiva, la mappa concettuale è uno strumento di potenza straordinaria, ma la sua efficacia dipende dalla partecipazione attiva dello studente. È un percorso di scoperta individuale, facilitato e supportato, ma non sostituito, dall’azione del docente. La scuola, quindi, non dovrebbe limitarsi a fornire contenuti, ma a coltivare l’autonomia del sapere, rendendo gli studenti capaci di costruire il proprio apprendimento in modo efficace e consapevole.
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